Ve la ricordate la Terra dei fuochi? Nel 2013 ne parlava tutto il Paese.
Ci furono le cartoline dei vip, i dibattiti televisivi, arrivò il decreto dell’allora governo Renzi. Poi piano piano ci si accorgeva che roghi e questione rifiuti riguardavano anche altre città come Roma e Milano o il Veneto e la Sicilia.
Piano piano se ne è parlato sempre meno dei danni sulla gestione del ciclo dei rifiuti e dell’interramento, illegale e non, di quelli tossici e industriali o dati alle fiamme nei tremendi roghi che sconvolsero quelle province nel 2017.
Ieri la Procura di Napoli Nord ha reso noto il rapporto conclusivo redatto dall’Istituto Superiore di Sanità: c’è una relazione o concausa tra i siti di rifiuti incontrollati sul territorio dei comuni delle province di Napoli e Caserta ricompresi nella cosiddetta Terra dei Fuochi, e l’insorgenza di alcune patologie, come il tumore alla mammella, l’asma, le varie forme di leucemie, le malformazioni congenite.
Dicono i magistrati che servirebbe un piano di sorveglianza epidemiologica permanente. Questo rapporto arriva dieci anni dopo quando altri ricercatori, studi alla mano, denunciavano lo stesso dato nella loro solitudine e in quella di chi provava a raccontarlo tra insulti e intimidazioni.
In piena emergenza Covid, ve la ricordate la Terra dei fuochi? Lì bambini, uomini e donne continuano ad ammalarsi e a morire.
Giuseppe Manzo giornale radio sociale