No. A questo stravolgimento dell’informazione noi non vogliamo assistere.
La nostra sete di giustizia non è appagata dalla diffusione della fotografia dell’assassinio di Yara. Non ci sentiamo meglio se conosciamo i dettagli in cui quel padre ‘folle’ ha ucciso nella notte moglie e i figli.
No. Questa non è l’informazione che vogliamo!
Non vogliamo che gli assassini vengano annunciati come se fossero stati nominati al GF, né tantomeno foto in cui tutti quelli che possono essere riconosciuti, a parte gli indagati, potrebbero subire conseguenze.
Ci sono figli che vanno tutelati, che non possono pagare colpe di altri e in un paese come il nostro dove la sete di giustizia si trasforma in accanimento, in voyeurismo, in qualcosa di macabro e osceno l’informazione ha una responsabilità troppo grande per esserne esonerata.
I giornalisti, tutti, dovrebbero ribellarsi al metodo del ‘mostro’ in prima pagina e agli annunci più da show di prima serata che altro. Questo è quello che, noi redazione del Giornale Radio Sociale, ci sentiamo di dire.