Non poteva esserci nome migliore come il titolo della canzone di Pino Daniele. “Je so’ pazzo” è l’occupazione dell’ex Opg di Sant’Eframo, quartiere Materdei, nel cuore del centro di Napoli.
Lunedì 2 Marzo decine di studenti, lavoratori, cittadini hanno occupato l’Ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario “per restituirlo al quartiere e alla città. Si tratta infatti di un complesso enorme, abbandonato ormai da sette anni, la cui parte immediatamente utilizzabile ha stanze, cortili, terrazzi, un orto, un teatro, un campo di calcetto, insomma: tanti spazi che potrebbero essere utilizzati per attività culturali, sociali, aggregative per bambini, famiglie e per tutti quelli che in questi anni sono stati colpiti dalla crisi”.
A promuovere l’iniziativa sono gli studenti del Collettivo Autorganizzato Universitario. I ragazzi si sono trovati subito di fronte agli agenti della Polizia Penitenziaria e il direttore Carlo Brunetti che sono giunti sul posto e fatto irruzione nel complesso minacciando gli occupanti di uno sgombero imminente. E così è partita la campagna a sostegno della struttura con le adesioni di associazioni, movimenti e singole personalità come, tra gli altri, Peppe Lanzetta, Bebo Storti, 99 Posse e Sandro Ruotolo.
“Je so pazzo” è il nome scelto, “perché in un mondo dove la normalità è fatta da disoccupazione, precarietà, discriminazioni razziali e di genere e chi più ne ha più ne metta, vogliamo dichiararci pazzi anche noi come Pino, e osare organizzarci per riprendere parola insieme a chiunque voglia farlo con noi per costruire dal basso un’alternativa al mondo grigio e disperato che vediamo quotidianamente. Chiediamo che la polizia penitenziaria la smetta con le sue minacce e che non ci sia nessun intervento della forza pubblica, ma l’apertura di tavoli di confronto. Chiediamo che l’Ex-OPG occupato non venga sgomberato, ma che anzi possa essere riaperto e affidato ai cittadini per attività sociali”.
Questo è il tentativo di riaprire alla comunità uno dei luoghi più bui dell’internamento di sofferenti psichici. L’ex Opg fu chiuso nel 2008 e i reclusi trasferiti in un’ala del carcere di Secondigliano, scatenando non poche polemiche. Ma Sant’Eframo è anche incrocio di storie come quella di Vito, internato per 50 anni e graziato dal presidente Carlo Azeglio Ciampi dopo una campagna lanciata da Francesco Maranta, autore anche del testo “Vito, il recluso” diventato poi un cortometraggio.
E mentre mancano poche settimane alla chiusura degli Opg, a Napoli un’ex luogo di sofferenza e prigionia vuole diventare luogo di comunità, socialità e incontro. “Je so’ pazzo” e tu?