Aborto, troppi obiettori


medicoPer la prima volta in Italia il San Camillo di Roma indice un concorso per assumere due dirigenti di Ostetricia e Ginecologia che siano pronti ad applicare la legge 194 sull’interruzione di gravidanza per tutelare il servizio e garantire alle donne il rispetto del proprio diritto di scelta.

 

Malgrado la legge 194 sul diritto all’interruzione volontaria di gravidanza sia entrata in vigore nel 1978 e sia stata confermata da due referendum popolari, tuttora esistono problematiche nella sua applicazione.Secondo l’ultimo rapporto del ministero della Salute 7 medici su 10 sono obiettori e l’interruzione volontaria di gravidanza è praticata nel 60% delle strutture. Ma associazioni come Laiga (Libera associazione italiana ginecologi per l’applicazione della legge 194/78) o Vita di Donna denunciano una realtà diversa. La stessa che ha portato il Consiglio d’Europa ad accusare l’Italia di discriminare medici e operatori che non hanno optato per l’obiezione di coscienza. Per esempio nelle 16 strutture laziali che forniscono il servizio IVG – solo 5 delle quali eseguono anche aborti terapeutici – i medici non obiettori compiono in media 4 interruzioni a settimana a testa, contro una media nazionale dell’1,6. Senza contare che le donne che scelgono di abortire si imbattono in liste d’attesa che vanno dagli 8 ai 20 giorni se l’interruzione è di tipo chirurgico.