Antimafia in bilico


Sul nuovo Codice il rebus della confisca dei beni ai corrotti. Il servizio è di Giuseppe Manzo.

 

È previsto oggi il voto finale per il Codice Antimafia. Il provvedimento è accompagnato da polemiche, veti e scontri con il centrodestra e Confidustria all’attacco sul punto più delicato: la confisca dei beni ai corrotti. Secondo il presidente degli industriali potrebbe profilarsi un “clima di sospetti” verso le imprese. A chiedere, invece, a gran voce l’approvazione della legge senza modifiche sono le associazioni che in questi due anni hanno portato avanti la Campagna “Io riattivo il lavoro”. Per Libera “non è ammissibile nessun arretramento sui principi del sistema di aggressione ai patrimoni mafiosi che da 35 anni rappresenta un argine alla criminalità mafiosa e oggi ancor di più alla criminalità economica e a quella politica, sempre presenti e diffusi”. Anche Arci non vuole modifiche: “Non basta infatti dichiararsi a parole contro la mafia, è necessario dimostrarlo con atti concreti. L’approvazione di questa legge lo è”.