Bandi di accoglienza deserti


Actionaid e Openpolis denunciano le gravi conseguenze prodotte dal decreto sicurezza. Il servizio di Anna Monterubbianesi.

Spariti i piccoli centri per l’accoglienza diffusa. Mancano i fondi per i servizi di integrazione. Bandi deserti. È la fotografia scattata dal rapporto “la sicurezza dell’esclusione. Centri d’Italia 2019” realizzato da Actionaid e Openpolis e che rivela gli effetti dei cambiamenti prodotti dal decreto sicurezza del primo governo Conte sul sistema di accoglienza gestito dalle prefetture. Una trasformazione negativa che cambia anche il ruolo del terzo settore che passa da una funzione di sussidiarietà e sostegno a una destinata al controllo dei migranti. Ridotti anche drasticamente gli importi a disposizione per la gestione dei centri e quindi le possibilità di integrazione: dai corsi di italiano all’assistenza psicologica o la mediazione culturale. Servizi che le nuove tariffe non riescono a coprire. La chiusura dei piccoli centri comporta così l’interruzione di percorsi di inserimento sociale e lavorativo già avviati in molte città con aumento di marginalità e ritorno alla strada per molti rifugiati e richiedenti asilo.