Beni confiscati, dalla “terra dei fuochi” arriva la mappatura delle buone pratiche


 

 

 

Beni comuni. Dalla “terra dei fuochi” arriva la mappatura delle buone pratiche sul riuso degli spazi inutilizzati o sottratti alla criminalità. Il progetto è stato presentato ieri dal Csv Assovoce. Il servizio è di Clara Capponi.

Terreni abbandonati che diventano orti urbani, un’ex caserma in disuso trasformata in “sportello” per la tutela dei diritti, villee appartamenti confiscati ai boss della camorra che ora accolgono centri di aggregazione per giovani.

Sono solo alcune tra le tante esperienze realizzate in provincia di Caserta grazie all’impegno degli enti di terzo settore ora raccontate nel “Catalogo delle buone pratiche di riuso dei beni comuni e dei beni confiscati” progetto promosso dal Csv provinciale Asso.vo.ce in collaborazione con Labsus e diverse associazioni locali

Oltre al portale online, dove sono mappate circa 39 esperienze Le storie dei volontari che hanno ridato vita a questi luoghi sono raccontate anche nel video reportage “Beni liberati” prodotto nell’ambito del progetto e fruibile sue youtube.