Sei stanze, grandi spazi comuni e poi una palestra, una piscina e un parco giochi. A quasi otto anni dalla morte del campione dalla moto GP, a Coriano, nel Reatino, apre il centro socio-assistenziale per persone con disabilità gestito dalla Comunità di Montetauro. La struttura potrà ospitare fino a dieci persone.
Ad ottobre apre i battenti Casa Simoncelli, il centro socio-assistenziale per disabili gestito dalla Comunità di Montetauro, già inaugurato lo scorso 20 gennaio in occasione dell’anniversario del compleanno del Sic, il pilota scomparso il 23 ottobre 2011 nel Gran Premio della Malesia. Una struttura di 1.700 metri quadrati, che si estende su un’area di oltre 10 mila, situata a Coriano (RI), su una bassa collina che guarda il mare.
“In questi giorni stiamo portando gli ultimi mobili nella struttura: entro fine ottobre inizieremo a lavorare – spiega Don Lanfranco Bellavista della comunità di Montetauro –. Lo spazio funzionerà come centro residenziale per disabili medio-gravi e anche come centro diurno. Organizzeremo attività ludiche e riabilitative, con la possibilità sfruttare gli spazi della palestra, la piscina e il parco giochi. E nelle sale polifuzionali organizzeremo incontri, convegni, feste, spettacoli o concerti, in collaborazione con altre associazioni e cooperative”.
La struttura è stata finanziata dalla Fondazione Simoncelli, fondata dal papà di Marco, Paolo Simoncelli, insieme alla moglie Rossella e a Kate Fretti, l’allora fidanzata del Sic. Il costo complessivo è stato di 2,2 milioni di euro, messi insieme grazie alle tante donazioni e al ricavato di iniziative in ricordo di Simoncelli, come Buon Compleanno, Spurtlèda58 e Motoraduni. Il centro potrà ospitare dai 6 ai 10 ospiti: si manterrà così una dimensione familiare molto cara alla Comunità di Montetauro, cooperativa sociale che da anni lavora sul territorio nel campo della disabilità e a cui Marco Simoncelli era particolarmente legato. “La prima volta che è venuto a trovarci, per lui è stato uno shock – racconta Don Lanfranco Bellavista –. Dopo poco, però, Marco ha imparato a relazionarsi con i nostri ospiti: era il loro idolo, sia come campione di moto, sia perché era molto simpatico e dolce. Tra lui e i ragazzi si era creato un feeling particolare”.