Caso Alpi-Hrovatin, una nuova inchiesta dimostra la presenza di depistaggi: parla Vittorio Di Trapani (Fnsi)


#NoiNonArchiviamo

A distanza di quasi 30 anni dall’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, la nuova inchiesta giornalistica di Andrea Palladino ha dimostrato la presenza di depistaggi.
Ascoltiamo Vittorio Di Trapani, presidente della Federazione Nazionale della Stampa.

 

Non uno slogan, ma la reale possibilità di continuare le indagini e arrivare alla verità. L’appello #NoiNonArchiviamo, da anni portato avanti per chiedere giustizia sugli omicidi di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, ha trovato nelle ultime ore una maggiore spinta propulsiva. Dal lavoro giornalistico realizzato da Andrea Palladino su “The Post internazionale”, è emersa con chiarezza la pista dei depistaggi, con il coinvolgimento di una struttura segreta nata in continuità con Gladio (l’organizzazione militare creata dalla Cia e dai Servizi italiani e ufficialmente smantellata nel 1990). L’inchiesta di Palladino va a fondo sul ruolo dei servizi deviati nella esecuzione dei due inviati della Rai a Mogadiscio il 20 marzo del 1994.

Sembra dunque chiaro che “ci sono ancora strade per poter indagare e arrivare a sapere di più su questo doppio assassinio”. Così ha commentato i recenti sviluppi il presidente della Federazione nazionale stampa italiana Vittorio Di Trapani, intervenuto nel corso di una conferenza stampa organizzata a Roma. All’incontro sono intervenuti, fra gli altri, anche Beppe Giulietti, coordinatore Articolo 21; Daniele Macheda, segretario Usigrai; Paola Spadari, segretaria del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti; Andrea Palladino, giornalista e autore della nuova inchiesta e l’avvocato Giulio Vasaturo.

#NoiNonArchiviamo: le parole di Vittorio Di Trapani (Fnsi) e Beppe Giulietti (Articolo 21)

 

“Mi auguro – ha proseguito Di Trapani – che i nuovi atti scoperti vengano rapidamente acquisiti dalla magistratura, sono fondamentali per avere un nuovo filone di indagine dopo l’inerzia rilevata negli ultimi tempi”. L’impulso può arrivare dalla desecretazione degli atti, “fondamentali per giungere a pezzi di verità” – ripete il presidente della Fnsi – che chiede alla magistratura di “acquisire rapidamente” carte e documenti.

Si dimostra prezioso il ruolo della stampa nell’azione di ricerca della verità. Il caso Alpi-Hrovatin è solo l’ultimo di un folto elenco di delitti illustri (Pasolini e Pecorelli, per citarne un paio) che intrecciano trame oscure, misteri irrisolti e azione giornalistica. Cercare la verità su Ilaria e Miran diventa un dovere non solo nei confronti delle famiglie, ma verso tutti i cittadini italiani per gettare luce sulle zone buie e grigie della storia del nostro Paese.