Sugli scaffali il nuovo libro di Lamberto Gherpelli che raccoglie episodi di ordinario razzismo dentro e fuori gli stadi, senza dimenticare gli esempi virtuosi di integrazione e tolleranza. Edizione Gruppo Abele.
Il libro è edito nella collana Le Staffette di Edizioni Gruppo Abele. Se il sano tifo per la propria squadra viene contaminato da ideologie xenofobe, lo straniero diventa, ancora una volta, il nemico da fischiare. Ma c’è chi reagisce: campioni che si dimostrano tali anche fuori dagli stadi, associazioni, semplici tifosi che amano “il gioco più bello del mondo” e i suoi protagonisti di ogni colore. Gli stadi, del resto, sono uno specchio della società: nel bene e nel male. Lo scrive, con una sintesi efficacissima, Lilian Thuram, difensore di Parma, Juventus, Barcellona e della Nazionale francese, uno dei più grandi di tutti i tempi: «Io sono diventato nero a nove anni, quando sono arrivato in Francia e ho incontrato i bianchi. Si diventa neri con gli sguardi degli altri». Di quegli sguardi, di quelle voci e di chi non ci sta parla questo libro di Lamberto Gherpelli, ripercorrendo il mondo del pallone dalle origini fino ai prossimi mondiali di Russia. Lamberto Gherpelli, già calciatore nelle giovanili della Reggiana, studia da decenni il mondo del calcio nelle sue diverse manifestazioni. Autore di numerosi libri, ha scritto per il Guerin Sportivo e per il Resto del Carlino di Reggio Emilia. Con le Edizioni Gruppo Abele ha pubblicato Qualcuno corre troppo. Il lato oscuro del calcio (2015).