Il tasso di utilizzo del congedo di paternità è più che triplicato negli ultimi 10 anni. Il servizio è di Federica Bartoloni.
Il congedo di paternità, misura a sostegno della genitorialità introdotta nel 2012 dalla Legge Fornero, ancora non riesce a prendere il giusto automatismo. Lo conferma lo studio che INPS e Save the Children hanno diffuso in occasione della Festa del Papà 2025 e dal quale emerge sì un aumento, quasi triplicato, della platea di padri beneficiari ma un ancora radicato divario nell’ottica dell’equa condivisione della cura tra madri e padri. Il ritratto del “padre tipo” che usufruisce del congedo vive al Nord, ha un contratto di lavoro stabile e un reddito tra i 28.000 e i 50.000 euro. Le differenze riscontrate dallo studio dipendono dal territorio di residenza, dalla dimensione aziendale e dal tipo di contratto lavorativo del neo papà.