Nel 2015 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici in valori correnti è aumentato dello 0,9%. Lo rileva l’Istat ma per Federconsumatori e Adusbef si tratta di “un ottimismo fuori luogo, a nostro avviso – scrivono in una nota congiunta – basterebbe pensare a quanto si spende per mantenere figli e nipoti disoccupati, per capire in quali condizioni realmente si trovano i loro bilanci”.
Nel 2015 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici in valori correnti è aumentato dello 0,9%. Nell’ultimo trimestre dell’anno ha registrato una riduzione dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e un aumento dell’1,1% rispetto al corrispondente periodo del 2014. Lo rileva l’Istat nel rapporto sul ‘Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società’. La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici nel 2015 e’ risultata pari all’8,3%, invariata rispetto al 2014. Nel quarto trimestre del 2015 essa e’ stata pari all’8,1%, in diminuzione di 0,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,3 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2014. Tenuto conto dell’inflazione, il potere di acquisto delle famiglie consumatrici e’ aumentato nel 2015 dello 0,8%. Nel quarto trimestre si e’ ridotto dello 0,7% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% rispetto al quarto trimestre del 2014
“Eccessivo ottimismo”
Secondo le associazioni dei consumatori i dati sulla spesa delle famiglie e sul loro potere di acquisto svelano, ancora una volta, “tutto l’ottimismo” dell’Istat. “Un ottimismo fuori luogo, a nostro avviso – scrivono Federconsumatori e Adusbef – basterebbe pensare a quanto spendono le famiglie per mantenere figli e nipoti disoccupati, per capire in quali condizioni realmente si trovano i loro bilanci. Secondo quanto calcolato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori questi incidono sulla spesa delle famiglie per una cifra pari a circa 400-500 Euro al mese. A questo si aggiungono i dati, sempre rilevati dal nostro osservatorio, relativamente all’andamento dei consumi negli ultimi anni: dal 2012 al 2015 la diminuzione dei consumi risulta pari al 10% (con una riduzione complessiva della spesa delle famiglie di 75,5 miliardi di Euro). Dati drammatici, che dovrebbero suscitare preoccupazione nel Governo e farlo attivare concretamente per l’avvio di seri provvedimenti tesi a rimettere in moto il mercato occupazionale”.
“La nostra economia, da troppo tempo, soffre per via della crisi della domanda interna dettata dalla mancanza di lavoro. – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. – Per questo è urgente prendere il controllo su tale situazione e attivare al più presto quel Piano Straordinario per il Lavoro che invochiamo da tempo.”