Educazione fisica, la riforma rischia di partire con le ruote sgonfie


Falsa partenza: sembrava in dirittura d’arrivo mentre ad oggi la riforma dell’educazione fisica nella scuola primaria rischia di partire con le ruote sgonfie. È saltata, infatti, la certezza dei fondi, che nella prima versione della legge di Bilancio, erano messi nero su bianco fino al 2033. Il rischio ora è che la grande svolta diventi soltanto una generica dichiarazione di intenti.

Qualche giorno dopo le garanzie sono saltate, i numeri spariscono e tutto è rimandato alle risorse prodotte dal saldo del turn over fra chi va in pensione e chi viene assunto, in pratica al calo demografico e alla possibilità che i soldi risparmiati possano essere investiti nell’assunzione di docenti. Un meccanismo come minimo faticoso. La sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali ce l’ha messa tutta, è riuscita a strappare comunque un risultato storico con la scrittura in legge di Bilancio dello sbarco dei docenti di educazione fisica e del concorso in “scienze motorie e sportive”, ma i tempi rischiano di allungarsi e nonostante le rassicurazioni del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi sono in pochi a credere che a gennaio, ci siano risorse e certezze per cominciare il percorso (dal 2022-2023 tocca alla quinta elementare, dal 2023-2024 alla quarta).

“Dove sono finiti i partiti che esultavano, tutto nessuno escluso, di fronte allo storico risultato raggiunto, e oggi sono spariti nonostante i nostri inviti”, è il quasi disperato appello di Daniele Iacò, presidente del Comitato Italiano Scienze Motorie. D’altronde il confronto fra le due versioni, la prima con le risorse, l’altra senza, rende l’idea della frenata. Da “almeno” due ore di educazione fisica a “non più”. Come se qualcuno avesse detto: non esagerate… Certo la norma aveva generato la protesta delle associazioni dei maestri, timorosi di essere in qualche modo espropriati di parte della didattica. Ma certo sorprende il fatto che in un mese ci sia stato un sostanziale silenzio. Il rischio è che la grande svolta diventi soltanto una generica dichiarazione di intenti.