Esclusa pattinatrice Sabrina Samson: fuori dagli Europei perché senza cittadinanza


Esclusa. Sabrina Samson, pattinatrice di 17 anni, non potrà essere in pista agli Europei di Forlì perché otterrà la cittadinanza solo l’anno prossimo: è stata esclusa dalla competizione e non potrà rappresentare l’Italia. In Veneto sono almeno una decina i casi come il suo.

Sabrina Samson ci teneva tantissimo a gareggiare con le compagne di squadra a Forlì, ai campionati europei di pattinaggio a rotelle. Ma non potrà essere sulla pista perché non ha ancora la cittadinanza italiana pur essendo nata qui e abitando da sempre nel Veneziano. Ha 17 anni, deve aspettarne ancora uno, e non c’è deroga che tenga. Si è allenata quanto le altre atlete, ci ha messo lo stesso impegno, ha fatto gli stessi sacrifici, indossano stessa divisa, quella della Division di Portogruaro. L’unica differenza è la carta d’identità: su quella di Sabrina, di origine moldava, c’è scritto «cittadinanza romena».

La giovane, che vive con la famiglia a Cinto Caomaggiore, si è sfogata, tre giorni fa, dopo la vittoria dei campionati italiani: «Sono l’unica esclusa, sono nata qui, vado a scuola qui, e non posso rappresentare l’Italia». Il presidente del Coni Veneto Dino Ponchio, conosce bene l’argomento perché, a livello regionale, c’è almeno una decina di casi di questo tipo: ragazzi che hanno messo anima e corpo nello sport, che sono diventati dei campioni, che hanno lottato per arrivare sul gradino più alto del podio italiano. Ma che, senza cittadinanza, non possono aspirare a quello internazionale. «Esprimo la mia solidarietà all’atleta veneziana, anche se mi rendo conto che può servire a poco – commenta Ponchio -. Dobbiamo però rispettare la legislazione delle federazioni. È brutale, e mi dispiace per i ragazzi, ma a livello internazionale ci sono delle regole, non le facciamo noi».

Nemmeno la società sportiva può fare alcunché: «Eravamo a conoscenza di questo problema sin dall’inizio, noi, la nostra atleta, i suoi genitori – fanno sapere dalla Division -. Ci dispiace molto, ma Sabrina verrà con noi a Forlì per sostenere la squadra e l’anno prossimo parteciperà a tutte le gare». In Italia, sottolinea Ponchio, «abbiamo una legislazione all’avanguardia in tutte le federazioni, i titoli di campione italiano vengono assegnati anche a ragazzi che non hanno la cittadinanza, i tesserati sono trattati tutti allo stesso modo». In attesa dello ius soli, gli atleti che non hanno ancora la cittadinanza sono bloccati: devono aspettare la maggiore età per le competizioni internazionali, e non è lo sport a decidere quando viene concessa. La questione è solo politica: il Coni ha già portato all’attenzione delle istituzioni la difficoltà che i giovani atleti incontrano quando devono accedere alle gare europee, la delusione di ragazzi convinti di poter eccellere, a cui viene impedito anche solo di provarci. «Sono sicuro che questa ragazza ha un luminoso futuro davanti – chiude Ponchio -. Ancora un anno e potrà cimentarsi nelle gare internazionali e vincere».