I giudici ascoltano


Per le sue sentenze, la Corte Costituzionale prenderà in considerazione anche “le voci di fuori”, ovvero quelle delle associazioni della società civile. Si tratta di una prima rivoluzione introdotta dalla presidente, Marta Cartabia, docente di diritto costituzionale e prima donna nella storia al vertice della Consulta. Il servizio di Paolo Andruccioli
Le modifiche al regolamento saranno operative a giorni. Ovviamente riguarderanno solo i “giudizi futuri”. La Consulta è pronta ad ascoltare le voci dei sindacati, di Confindustria, Anci o Ance, o associazioni come Coscioni, Antigone, Scienza e vita, il Garante dei detenuti. Commento molto positivo quello di Mauro Palma. “Il segnale che ha voluto dare la Corte va in tre direzioni: il tendenziale allineamento ai regolamenti delle altre Corti, la necessità di avere anche il parere di alte professionalità e l’apertura alle istanze aggregate della società, con la possibilità, per esempio per le associazioni non governative, di intervenire producendo una memoria scritta. In questo senso la Corte riafferma di essere parte del sociale complessivo”. Oltre ai 15 giudici, all’Avvocatura dello Stato per conto del governo o delle Regioni, agli avvocati delle parti coinvolte, diventerà ufficiale la presenza di chi, a prescindere dal caso specifico, avrà un interesse all’esito della decisione.