In manette


CarcereSono oltre cento le persone arrestate negli ultimi giorni dalle autorità dell’Egitto per le proteste anti-regime. Tra queste anche la giornalista che aveva intervistato la famiglia presso la quale erano stati trovati documenti intestati a Giulio Regeni e il direttore della Commissione egiziana per i diritti e le libertà.

 

Un giro di vite che è iniziato giovedì 21 aprile ed è culminato nella giornata di ieri, durante la quale si è svolta una manifestazione contro la cessione dell’Egitto all’Arabia Saudita di due isole, Tiran e Sanafir, nel golfo di Aqaba. Decine gli attivisti finiti in manette con l’accusa di aver incitato alla protesta, giornalisti (tra cui anche quattro fermati di nazionalità francese) e altre personalità di rilievo politico, come il direttore del consiglio di amministrazione della Commissione egiziana per i diritti e le libertà. La ong aveva documentato le sparizioni forzate in Egitto negli ultimi otto mesi, indicando le responsabilità di alcuni apparati statali.
Un reporter della Bbc è stato preso a pugni durante la protesta del 25 aprile, che ha visto la polizia usare gas lacrimogeni contro i manifestanti. Nel mirino delle autorità ci sarebbe anche l’agenzia di stampa Reuters, dopo la pubblicazione di un articolo sulla morte di Giulio Regeni, giudicato “infondato” e per il quale il Ministero dell’Interno “si riserva il diritto di intraprendere azioni legali”.