Inclusione di genere: luci accese al Parco Ravizza di Milano


Facciamo luce. Al Parco Ravizza di Milano, luci accese 24 ore su 24 per la sicurezza e l’inclusione. Il Comune si attiva per rendere lo spazio verde fruibile serenamente anche a donne e ragazze che non si sentivano più sicure di praticare attività motoria nel parco, dopo i diversi casi di aggressioni denunciati nei mesi scorsi.

Erano gli anni Novanta quando le autorità locali di Vienna iniziarono a prestare attenzione a un fenomeno apparentemente banale: a partire dai 10-12 anni di età, le bambine e le ragazze smettevano di frequentare i parchi pubblici e le aree gioco della città. Diversamente dai loro coetanei maschi, come ha raccontato Caroline Criado Perez nel suo libro «Invisibili». Dopo un’indagine sulle ragazze, si è capito che il parco di Einsiedler (scelto per la sperimentazione) non veniva frequentato per una semplice ragione: non c’erano strutture e spazi adatti a loro. Scarsa illuminazione, vialetti stretti non garantivano alle ragazze una sufficiente sensazione di sicurezza.

Un altro problema era dato dalla mancanza di servizi igienici e dalla presenza di aree sportive adatte ad attività che coinvolgevano in misura maggiore i coetanei maschi. Ma lo spazio urbano determina il modo in cui organizziamo la nostra vita e le nostre comunità e, soprattutto, la nostra società. Gli spazi dovrebbero essere fruibili sempre, da tutti e tutte. Anche in quei momenti della giornata in cui, a causa del buio, non ci si sente a proprio agio a frequentarli. Da qui parte il patrocinio tra Comune di Milano e Adidas che dal 14 febbraio, con il nuovo capitolo della campagna “Impossible Is Nothing” dedicato alle donne, sosterrà coloro che stanno abbattendo le barriere e impegnandosi per l’equità di genere, dentro e fuori dal campo di gioco.

Dal 24 febbraio fino al 4 marzo ci sarà il progetto di illuminazione del Parco Ravizza in patrocinio con il Comune di Milano: illuminazione ventiquattr’ore su ventiquattro con un impianto aggiuntivo realizzato con delle colonne autoportanti sparse in alcune zone del parco. Un progetto pensato per il territorio e destinato alla cittadinanza con l’obiettivo di abbattere le barriere, sociali e mentali che ci frenano dal poter essere libere e liberi di vivere al meglio. Come dimostrano i recenti casi di aggressioni segnalate nel parco Ravizza, tanto che gli studenti della vicina Bocconi hanno predisposto l’accompagnamento da parte di personale dell’università, in orario serale dal lunedì al sabato. Un servizio entrato in funzione verso metà gennaio e in cui ogni 30 minuti, dalle 18 a mezzanotte e mezza, un dipendente del polo accademico attende ragazzi e ragazze in uscita dal campus di via Sarfatti per accompagnarli all’interno del parco, che bisogna attraversare per forza se si vuole raggiungere in tempi brevi gli studentati.

di Pierluigi Lantieri