L’ambiente ringrazia


A Milano tutti in coda per comprarsi una bicicletta, l’utilizzo del servizio di bike sharing ha registrato un aumento del 67% e le famiglie corrono a rimodernare i mezzi a due ruote grazie agli annunci di super incentivi, mentre le aziende mettono a disposizione dei dipendenti flotte di bici. Una rivoluzione della mobilità, anche se è presto per capire se la tendenza sopravviverà a fine emergenza e furti.

Nell’ultima settimana in tanti si sono messi in coda per comprare una bici. Tanti anche mossi dagli annunci di super incentivi. Ma in tanti hanno scavato in cantina per mettere in ordine quelle lasciate lì a marcire. Sabato c’era gente che invece di andare a fare l’aperitivo si metteva in coda davanti alle officine della Darsena: anche due ore per una camera d’aria. I ciclisti si sono organizzati bene: molti danno appuntamento per fare la riparazione mantenendo quel distanziamento ormai mantra della società. C’è euforia nel settore, anche se in tanti sanno che Milano si innamora delle mode.

È presto per capire se la tendenza sopravviverà a fine emergenza e furti. “E pure agli incidenti — aggiunge Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria —. Per credere davvero al futuro delle bici, bisogna dare sicurezza e spazi, attrezzando la città. È pericoloso spingere sulla ciclabilità con così tante automobili liberate dal blocco di Area C. Questa è un’occasione da non perdere”. Una polemica che sbatte sugli sforzi annunciati dal Comune per aumentare le ciclabili della città: “Stiamo predisponendo 35 chilometri di nuovi percorsi riservati alle bici, da ì aggiungere ai poco più di 200 già esistenti, in tempi compatibili con l’emergenza”, ha annunciato l’assessore alla Mobilità Marco Granelli.

Qualcuno esulta per gli spazi guadagnati, ma c’è chi, come Paolo Pinzuti, editore di Bikeitalia, che fa notare cosa succede altrove. “Ci sarebbe bisogno subito di dieci volte tanto. Nelle ultime settimane, Parigi ha annunciato 650 chilometri su scala metropolitana. Nella cerchia di Manchester ne realizzeranno 1.600. A Lima 300. La stessa Bologna, 10 giorni fa, ha annunciato una nuova rete di 496 chilometri. Milano a settembre dovrà spostare un milione di persone: chi aveva già un piano sta forzando i tempi, qui si è stati costretti a pianificare durante l’emergenza. Sarà un esame durissimo quello di settembre. Ma si accettano miracoli”, dice Pinzuti.