L’Europa oltre Dublino


Il vertice di Bruxelles non ha risolto le divisioni tra gli Stati. Resta la linea dura su migranti e ong. Il servizio di Giovanna Carnevale.

 

Sulla questione migranti, dal Consiglio europeo esce un accordo debole dal punto di vista degli impegni dei 28 Stati membri per l’accoglienza e un approccio che punta ancora all’esternalizzazione delle frontiere, con hotspot in Paesi terzi e l’aumento del sostegno alla Guardia costiera libica. Ma “l’inferno esiste ed è in Libia. La decisione del Consiglio europeo è tra le più rischiose possibile”. Così ActionAid, che critica il delegare il controllo delle frontiere a un Paese in cui i migranti subiscono torture, sfruttamento sessuale e condizioni di trattamento disumane. La protezione delle persone, continua la ong, è dovere di ogni Stato e tratto che dovrebbe contraddistinguere un’Europa davvero solidale. Nel documento europeo, inoltre, manca una visione del fenomeno migratorio come strutturale e globale e “qualsiasi riferimento al pieno diritto a una libera circolazione delle persone”.