Il pallone che unisce


football-689262_960_720Provengono da Gambia, Nigeria, Senegal, Bangladesh, Pakistan. Sono giovani tra i 20 e 25 anni, fino a pochi mesi fa vivevano a migliaia di chilometri gli uni dagli altri, ma ora sono diventati una squadra di calcio amatoriale e partecipano ad un Campionato. Tutto questo è possibile grazie all’iniziativa del Centro di Solidarietà di Genova.

 

Qualcuno li chiama migranti, altri profughi. La definizione corretta è “richiedenti asilo politico” in quanto perseguitati nei loro paesi.Nel frattempo la loro passione per il calcio abbatte ogni barriera sociale. Sono ragazzi prestanti, la cui fisicità non passa inosservata. Non hanno ancora un gioco d’assieme e certamente la loro cultura calcistica è ben distante dagli esasperati tatticismi del calcio italiano, ma il loro entusiasmo è al settimo cielo, per loro giocare al calcio è una emozione incredibile, considerando che solo fino a pochi mesi fa erano dei perseguitati. All’interno del Campionato CSEN Calcio Liguria questi ragazzi si stanno ritagliando uno spazio importante, dimostrando di poter essere competitivi. Dopo due sconfitte consecutive la squadra ha ottenuto la prima vittoria in campionato, superando gli avversari della Pimpao con un netto 10-3.