Ha compiuto un anno la campagna “Ero straniero”, nata per cambiare le politiche sull’immigrazione e superare le legge Bossi-Fini. Il servizio di Anna Monterubbianesi. (sonoro)
Ad un anno di distanza le associazioni promotrici, tra cui Arci, Centro Astalli, Acli, Cild e Cnca, restano particolarmente critiche sulle politiche in tema di immigrazione del Governo, sulle proposte di abolizione del permesso di soggiorno per motivi umanitari e sul restringimento del sistema Sprar. Rilanciano invece i temi della proposta di legge d’iniziativa popolare presentata lo scorso anno. Proprio in queste settimane in cui il ‘decreto sicurezza’ è al Senato per la conversione in legge, le associazioni dichiarano la propria contrarietà ad una gestione delle migrazioni con logiche securitarie e di ordine pubblico, individuando il rafforzamento dell’accoglienza diffusa come ricetta per garantire sicurezza e inclusione. Tra le richieste: forme di regolarizzazione su base individuale degli stranieri già radicati nel territorio, misure per l’inclusione sociale e lavorativa di richiedenti asilo e rifugiati, canali diversificati di ingresso per lavoro, o ancora l’abolizione del reato di clandestinità.