Macerie di futuro


Era il 6 aprile del 2009 quando un terremoto distrusse L’Aquila. Otto anni dopo resta una città che fatica a rialzarsi. Il servizio di Anna Ventrella.

 

Sono trascorsi 8 anni da quella tragica notte in cui la furia del terremoto ha colpito al cuore il capoluogo abruzzese e i comuni limitrofi, e dove sono ancora visibili i segni inesorabili lasciati dal forte sisma. «La città dell’Aquila fatica a rinascere – affermano Legambiente e Fillea Cgil – segnata da una ricostruzione a due velocità: quella spedita delle periferie con le cosiddette “New Town”, e quella lenta del centro storico e degli edifici pubblici, a partire dalle scuole. Per questo, Legambiente e Fillea Cgil hanno firmato un protocollo per promuovere un Osservatorio nazionale per una ricostruzione di qualità, che avrà sede nell’area del Cratere. Sarà aperto ai contributi di tutte le forze sociali, del volontariato, del civismo, delle istituzioni che condividano le finalità di una ricostruzione pubblica e privata, residenziale e di impresa, di qualità.