Mazza, palla e diritti


Saranno circa mille a scendere in campo nel fine settimana in occasione della Giornata del cricket per migranti e rifugiati politici, organizzata in otto città italiane. Il servizio di Elena Fiorani.

 

Il cricket è uno sport molto diffuso nel mondo, tanto da diventare il veicolo ideale per far comunicare tra loro persone di ogni angolo del pianeta. In Italia, tra i 2 mila atleti agonistici, il 75% è di origine straniera. “Molti nuovi ospiti giungono nel nostro Paese attraverso percorsi difficili, a volte estremi, da terre lontane e martoriate da conflitti: il gioco è, per queste persone, un punto di riferimento importante del tessuto socio-culturale di origine”, spiega Fabio Marabini, presidente della Federazione Cricket italiana, che promuove l’evento, con il patrocinio del Coni, dell’Unhcr e della Croce rossa italiana. L’8 e 9 aprile verranno coinvolti i rifugiati accolti nei centri Sprar di otto città da Torino a Marsala. Il motto della manifestazione sarà ‘Let’s play cricket together’, per ribadire l’importanza dell’attività sportiva, come reale collante e strumento di dialogo fra le persone.