Multate per abbigliamento non consono: il caso delle atlete norvegesi di pallamano su sabbia


Abbigliamento non consono. La nazionale femminile norvegese di pallamano su sabbia ha giocato per il terzo posto dell’europeo in pantaloncini invece che con il tradizionale bikini, perché li ritiene più adatti ad uno sport molto dinamico che prevede un forte contatto fisico. Non la pensa così la Federazione europea che ha sanzionato con una multa di 1500 euro ogni giocatrice.

Il match in questione prevedeva lo scontro tra le nazionali femminili di Norvegia e Spagna, valido per il terzo posto nella competizione europea di beach handball. Al momento dell’ingresso in campo, le due squadre si sono presentate vestite in modo diverso: bikini minimal per le spagnole, due pezzi (top e pantaloncini) per il team norvegese. Questo non è piaciuto a organizzatori e membri della giuria, che nella stessa giornata della partita (vinta dalla Spagna) hanno avvisato la nazionale della Norvegia della sanzione. La motivazione: per la Federazione europea i pantaloncini più lunghi costituirebbero un “abbigliamento non consono”.

Molti, insieme alle giocatrici stesse, non si spiegano in che modo pantaloncini e top più spessi possano essere ritenuti inadatti a uno sport che prevede invece un forte contatto fisico e ha dinamiche di gioco molto vicine a quelle del calcio. “Molte donne della squadra hanno detto che le uniformi non sono ideali per uno sport che richiede torsioni, giri e altri movimenti atletici nella sabbia” dice al Washington Post Kare Geir Lio, il capo della Federazione norvegese di pallamano.

Ma il problema legato alla sanzione e all’abbigliamento da gara non è solamente di tipo pratico. Secondo il regolamento delle competizioni di pallamano sulla sabbia, infatti, le giocatrici sono autorizzate a scegliere tra un tipo e l’altro della divisa in base a ciò che preferiscono e con cui si sentono più a loro agio. Inoltre, al contrario di quelli femminili, ai team maschili viene permesso senza ingerenze di giocare indossando lunghe canotte e pantaloncini fin sopra il ginocchio. In un comunicato, la Federazione europea fautrice del provvedimento specifica che la mozione per un abbigliamento più inclusivo era già stata avanzata da diverse Federazioni nazionali di pallamano durante l’ultimo congresso ad aprile 2021, ma che a causa di una serie di ritardi non è stata possibile accoglierla. La Federazione si impegna a farlo nel corso del prossimo incontro, previsto per agosto 2021.

Intanto, l’ambiente del team norvegese non fa marcia indietro, e supporta ancora una volta la scelta delle giocatrici di aver indossato la divisa che ritenevano più adatta a se stesse. “Siamo molto orgogliosi di queste ragazze che hanno alzato la voce e hanno detto che ‘abbastanza’ è ‘abbastanza’“, si legge in un tweet della Federazione Norvegese Pallamano, “Insieme continueremo a lottare per cambiare le regole dell’abbigliamento, in modo che i giocatori possano giocare con i vestiti che preferiscono!“.