Secondo Amnesty International il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non sta facendo abbastanza per contrastare la crisi in Myanmar. Il servizio è di Fabio Piccolino.
“Gli orribili omicidi ai danni della popolazione in Myanmar da parte della giunta miliare al potere mostrano ancora una volta l’inadeguatezza della pressione esercitata dalla comunità internazionale”: è la dura presa di posizione di Amnesty International riguardo a un’emergenza che coinvolge una nazione di 50 milioni di persone, “sottoposta ad arresti arbitrari e sorveglianza a 360 gradi, che vive nella paura della morte e della tortura”.
Il Movimento di disobbedienza civile birmano intanto è stato candidato al Premio Nobel per la pace 2022 per la sua capacità di unire nella lotta persone di etnie, religioni, classi e generazioni diverse.