No home


A Bologna un gioco per riflettere su chi non ha una casa. Grazie a 10 persone senza dimora che hanno scritto la loro storia, dando vita ad un puzzle composto di 27 tessere illustrate con cui sfidare il giocatore. Obiettivo: comporre e ricomporre, secondo la propria visione, un palazzo immaginario con misteriosi inquilini, vie di fuga o angoli di intimità.

Loredana, Yassine, Pietro, Francesco, Hassan, Riccardo… Sono i nomi di alcuni dei 10 senza fissa dimora di Bologna che hanno dato il loro contributo, scrivendo la loro storia, alla creazione di “No home”, gioco da tavola per sensibilizzare il pubblico sul tema della ‘casa’ e soprattutto, aprendo una riflessione su chi non ce l’ha. Da un’idea del Collettivo Franco di Bologna, il gioco è un puzzle di 27 tessere illustrate, ispirato al ‘Paesaggio Infinito’, pensato per sfidare il giocatore a comporre e ricomporre, secondo la propria visione, la forma di un palazzo immaginario.

Ogni tessera è accompagnata, sul retro, da brevi testi sia di scrittori professionisti che di scrittori senza fissa dimora. I loro racconti sono il frutto di un laboratorio precedente di Piazza Grande. L’obiettivo degli illustratori e dei grafici Collettivo Franco, che nasce dall’esperienza di Checkpoint Charly, laboratorio artistico condiviso di Bologna, è dare un aiuto concreto all’associazione Piazza Grande, cooperativa sociale che dal 1997 svolge attività di supporto ai senza tetto della città, guidate dalla pubblicazione dell’omonimo giornale. Da qui, il lancio di una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal basso, utile sia per sostenere i costi di produzione del gioco, sia per aiutare Piazza Grande.

Il 30% di tutto il ricavato infatti andrà in beneficenza all’associazione, ma l’illustratrice Elena Guidolin, precisa che anche metà del prezzo (10 euro su 20) delle copie che saranno vendute ‘fuori’ dalla raccolta fondi andrà a Piazza Grande. Tra gli scrittori professionisti che hanno scritto alcuni testi per il retro delle carte da gioco c’è anche Jonathan Bazzi, tra i finalisti dell’ultima edizione del Premio Strega.

di Pierluigi Lantieri