È quanto ha portato alla luce la sperimentazione del Sostegno per l’inclusione, la ex social card, in dodici Comuni italiani. Secondo il ministero del Lavoro “è emersa una grossa fetta di richiedenti il sostegno che non ha mai fatto richieste ai servizi”.
Lo fa sapere Raffaele Tangorra, direttore generale per l’Inclusione presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che a Redattore sociale ha spiegato quali saranno nella pratica le prossime mosse contro la povertà dopo la sentenza del Consiglio di stato sul nuovo Isee. Nonostante manchino ancora dati puntuali dal punto di vista qualitativo, dalle 12 città coinvolte (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia e Verona) emerge una povertà nuova ai servizi. La sperimentazione, infatti, è arrivata al traguardo da un po’ in quasi tutti i comuni. Solo a Roma la misura è ancora alle prime erogazioni. Con un ritardo di quasi due anni dalla pubblicazione del bando, infatti, nella Capitale è da poco arrivata la prima graduatoria. Dagli 11 comuni “abbiamo raccolto dati ma non li abbiamo ancora elaborati – ha spiegato Tangorra – e la fase di raccolta è ancora in corso. Sui questionari abbiamo avuto qualche difficoltà a reperire le famiglie una volta terminate le erogazioni e ad oggi non siamo ancora in grado di fare un’analisi quantitativa. Dal punto di vista qualitativo, però, quello che emerge è sicuramente una fascia di povertà sconosciuta ai servizi”.