Odiare non è uno sport: il flash mob in 10 città italiane


Domani alle 15 flash mob in contemporanea in 10 città italiane, nel rispetto del distanziamento fisico, per dire a gran voce che i linguaggi d’odio non appartengono alla pratica sportiva, ma anzi ne contraddicono i principi e il senso. L’iniziativa rientra nel progetto sostenuto dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.

Secondo il Barometro dell’odio nello sport, ricerca realizzata dal Centro coder dell’università di Torino, che ha monitorato per 3 mesi i social network delle principali testate sportive italiane, l’hate speech è ormai una componente strutturale delle conversazioni sportive, potenziata dai meccanismi virali della comunicazione digitale. Su 4.857 post analizzati, per un totale di oltre 443mila commenti alle pagine Facebook delle cinque principali testate giornalistiche sportive nazionali (Gazzetta dello Sport, TuttoSport, Corriere dello Sport, SkySport, Sport Mediaset), emerge che tre post su quattro ricevono commenti che contengono una qualche forma di hate speech.

Lo sport, tradizionalmente terreno di inclusione e aggregazione sociale, che nel nostro paese coinvolge milioni di ragazzi acquista, purtroppo, anche un’altra faccia e può trasformarsi in fornace di discorsi e gesti d’odio, che nella dimensione digitale si potenziano e diffondono in maniera esponenziale. Per questo è nato “Odiare non è uno Sport”, progetto educativo di prevenzione e contrasto all’hate speech nello sport sostenuto dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e promossa dal Centro volontariato cooperazione allo sviluppo, con fitta rete di partners su tutto il territorio nazionale. Si sono mobilitati anche personaggi dello spettacolo, che hanno dato il loro supporto alla campagna, come Giovanni Storti, del famoso trio Aldo, Giovanni e Giacomo, che sostiene in questo video ironico la mobilitazione del 19 marzo.

Il progetta culmina proprio con i presidi del 19 marzo a Torino, Cuneo, Milano, Padova, Rovigo, Gorizia, Verona, Roma, Catania. Attraverso brevi performances sportive nel rispetto del distanziamento fisico, e la presentazione di materiali informativi nelle diverse città italiane rilancerà la scritta Odiare non è uno sport ripresa e fotografata dagli uffici comunicazione dei diversi enti partners per realizzare in contemporanea un “Flash mob online” coinvolgendo le scuole e associazioni sportive già precedentemente contattate dalle attività del progetto. In vista del 21 marzo, Giornata internazionale contro il razzismo, l’obiettivo dell’azione è tutelare il diritto ad una comunicazione pacifica e inclusiva e stimolare una riflessione sul tema aumentando la consapevolezza dei giovani sugli impatti devastanti dell’hate speech tanto online che offline, nonché ribadire il valore aggregativo e socializzante di una pratica sportiva rispettosa delle regole.

di Pierluigi Lantieri