Il padel che include: in Spagna sempre più aperto alle persone con disabilità


Sport oltre ogni barriera. In Spagna il padel è sempre più aperto all’inclusione delle persone con disabilità. Infatti è uno sport agonistico federale da 7 anni e attualmente ci sono 86 giocatori, con un Circuito Nazionale gestito dalla Federazione Spagnola di Sport per Persone con Disabilità Fisiche che consiste in circa 15 prove annuali.

Uno sport per tutti. Uno sport inclusivo. Il padel, infatti, è noto per la sua trasversalità e negli ultimi anni sta crescendo in Italia l’interesse delle persone con disabilità di praticare questo sport. Già diversi club italiani stanno lavorando su questo fronte «Il nostro club è nato con l’intento di promuovere il padel in carrozzina tra le persone con disabilità fisiche, in modo che fosse un aiuto per lo sviluppo della loro autonomia e salute – le parole di Susana Rodriguez –. A oggi, oltre ad avere il numero 1 della Catalogna, sia femminile che maschile, stiamo organizzando la terza stagione della “Scuola di iniziazione e perfezionamento del padel in carrozzina”, la prima in Catalogna, aperta a chiunque voglia venire per imparare. Nel resto della Spagna stanno emergendo sempre più club di padel in carrozzina».

La settimana scorsa si è tenuto un Open Nazionale al Padelarium Gava, una delle tante competizioni presenti in terra iberica per promuovere l’inclusione: «In Spagna, il padel in carrozzina è uno sport agonistico federale da 7 anni e attualmente ci sono 86 giocatori – aggiunge Susana –. Abbiamo un “Circuito Nazionale di Pádel in Carrozzina” che è gestito dalla FEDDF (Federazione Spagnola di Sport per Persone con Disabilità Fisiche) e consiste in circa 15 prove annuali, un campionato di selezioni autonome e un campionato di Spagna. In Catalogna abbiamo la “Liga Catalana de Pàdel en Cadira”, gestita dalla FCEDF (Federazione Catalana di Sport per Persone con Disabilità Fisiche), e il “Circuit de Pàdel en Cadira” gestito dalla FCP (Federazione Catalana di Pàdel)». Il legame con l’Italia è forte, tanto che Marcela Ferrari, ct della Nazionale, è membro onorario del Club: «È un punto di riferimento per noi – conclude Susana – partecipa ai tornei inclusivi (ossia una coppia formata da un normodotato e un diversamente abile) e alle nostre attività, mette tantissimo entusiasmo in tutto ciò che fa».