Nel corso del 2019 sono stati 304 i difensori dei diritti umani uccisi. E oltre agli attacchi fisici hanno dovuto subire diffamazioni, invasioni nella privacy, molestie giudiziarie e discriminazioni di genere. È quanto emerge dall’ultimo report annuale della fondazione Front Line Defenders. In due casi su tre, le vittime di assassinio sono state colpite in America Latina, che continua a essere l’area più pericolosa al mondo. In particolare, spicca ancora una volta la Colombia, dove 106 attivisti hanno perso la vita. Seguono Filippine, Honduras, Brasile e Messico.

Paesi ad alto rischio
21/01/20
Internazionale