Secondo le Nazioni Unite sono oltre un milione in più le persone nel mondo che hanno accesso ai trattamenti contro Hiv e Aids, il doppio rispetto a cinque anni fa. Il pericolo però è ancora alto per le giovani donne dell’area sub-sahariana a causa dei rischi di infezione e alla scarsa diffusione dei test.
Secondo il rapporto, lanciato in vista della giornata mondiale contro l’Aids del prossimo 1 dicembre, le donne tra i 15 e i 24 anni contraggono spesso la malattia da uomini anagraficamente più grandi, già passati all’età adulta. In ogni caso, i numeri positivi riguardo all’accesso alle cure fanno ben sperare per il futuro, con l’obiettivo, dichiarato dalle Nazioni Unite, della fine dell’epidemia entro il 2030.