Ripartenza sostenibile


In Emilia-Romagna il post emergenza è su due ruote: via al progetto “bike to work”. Dalla Regione arriveranno 3,3 milioni di euro ai 30 Comuni firmatari del Piano aria integrato regionale per sostenere l’uso della bici: rimborsi per l’acquisto, piste dedicate, incentivi chilometrici per chi la usa andando al lavoro e bonus fino a 300 euro agli abbonati ferroviari per acquistare le pieghevoli.

Tre le direttrici di intervento per disincentivare l’uso delle auto private e aumentare il numero di biciclette sulle strade nei 30 Comuni firmatari del Piano aria integrato regionale. La prima linea di investimento, con una dotazione di 1,5 milioni di euro, finanzia interventi strutturali. Corsie riservate di nuova generazione previste nel decreto ministeriale, opere per moderare la velocità e per facilitare la circolazione delle due ruote, rastrelliere per l’ancoraggio sicuro delle biciclette. Inoltre, e solo per i comuni con popolazione inferiore ai 50mila abitanti che non fanno parte dell’area metropolitana di Bologna (per i quali ci sarà il contributo statale), incentivi per l’acquisto di biciclette, segway, monopattini elettrici, che copriranno fino al 60% del costo del mezzo.

La seconda linea di finanziamenti della Regione, con una dotazione di altri 1,5 milioni di euro, prevede – ed è la prima volta – incentivi chilometrici per gli spostamenti, riduzioni del costo del bike sharing e del deposito nelle velostazioni dedicate agli scambi intermodali, per i dipendenti delle aziende. Infine, la terza linea d’azione, con 300mila euro, è destinata agli abbonati ferroviari per l’acquisto di bici pieghevoli utilizzate per gli spostamenti iniziali e finali da e per il posto auto o bus (si ricorda che in tale caso non si paga il biglietto a bordo come previsto per una bici tradizionale, quindi un incentivo per i pendolari).

Gli investimenti dei Comuni – che dovranno sottoscrivere un protocollo con la Regione – sono finanziati nella misura massima del 70% rispetto ai costi di realizzazione di percorsi ciclabili, interventi di moderazione del traffico come l’attivazione di corsie riservate bus e piste ciclabili, bike lane ad uso promiscuo, rastrelliere portabiciclette e attrezzature per la sosta per scongiurare i furti. Possono essere finanziate spese sostenute a partire dal 20 maggio 2020. Nei soli comuni con meno di 50mila abitanti, fuori dall’area metropolitana di Bologna, sono previsti incentivi per l’acquisto di biciclette – anche a pedalata assistita o elettriche- e per altri veicoli elettrici come segway, hoverboard e monopattini con un rimborso fino al 60% del costo del mezzo, fino ad un massimo di 500 euro per le bici elettriche.

Per i dipendenti delle aziende, a seguito di accordi con i mobility manager, verranno attivati incentivi chilometrici pari a 20 centesimi a km, fino ad un massimo di 50 euro al mese a persona: incentivi per ridurre i costi del bike sharing da utilizzare prioritariamente per gli spostamenti casa-lavoro, oltre a incentivi mirati a ridurre il costo del deposito delle biciclette presso le velostazioni o altri depositi finalizzati all’interscambio modale che siano convenzionati con il Comune.