Sprecare meno


Complici la crisi economica e l’aumento della sensibilità dell’opinione pubblica per i temi della sostenibilità ambientale, gli italiani diminuiscono lo spreco alimentare. Un Rapporto spiega l’inversione di tendenza. Il servizio è di Giuseppe Manzo.

Al tempo della povertà e della disoccupazione strutturali le famiglie non vogliono più sprecare. Lo spreco alimentare domestico registra per la prima volta un calo considerevole nelle case degli italiani, pari al 25%. Ad annunciare quella che viene definita una notizia “storica” è l’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg con il Rapporto 2020, alla vigilia della settima Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare promossa per oggi dalla campagna Spreco Zero con il patrocinio dei ministeri dell’Ambiente, della Salute e degli Affari Esteri. Secondo il Rapporto 2020 lo spreco settimanale medio costa 4,9 euro a nucleo familiare per un totale di circa 6,5 miliardi di euro e un costo complessivo di circa 10 miliardi che include gli sprechi di filiera produzione e distribuzione 2020. Cibo e salute sono il nuovo binomio strettamente ‘attenzionato’ dagli italiani: quasi 7 italiani su 10 (il 66%) ritengono ci sia una connessione precisa fra spreco alimentare, salute dell’ambiente e dell’uomo.