Un giorno nuovo


“Apruebo”. 78,20 per cento a favore, 21,80 contrario: il Cile volta pagina, gli elettori hanno votato a larghissima maggioranza a favore di una nuova Costituzione in sostituzione di quella ereditata dall’era di Pinochet. Alla domanda “Quiere usted una Nueva Constitución?”, «Vuole una nuova Costituzione?», più dei tre quarti degli elettori hanno risposto “approvo”.

Il Cile ha chiuso uno dei capitoli più cupi e tragici della sua recente storia, abbattendo l’architrave su cui si reggeva la dittatura militare di Augusto Pinochet. Un passo deciso verso la democrazia che solo nel 1990 riuscì a tornare nel Paese dopo un referendum, nel 1988, che decise di chiudere con il tragico capitolo del golpe, della sanguinosa repressione, del regime terroristico che per 17 anni governò con il pugno di ferro.

Per comprendere la portata dell’evento bisogna tornare indietro di un anno circa. La richiesta di una nuova costituzione risale all’ottobre del 2019, quando scesero in piazza decine di migliaia di cileni, motivati a chiedere più welfare e meno oligopoli. Qualche mese fa poi, nonostante le restrizioni imposte per la pandemia da coronavirus, manifestazioni di massa hanno scosso il Cile. Una protesta scoppiata a causa di un aumento del prezzo dei trasporti pubblici, fino a diventare una contestazione generale del “modello cileno”, delle sue profonde disuguaglianze sociali e infine dell’ordine costituzionale.

Ora, la sera del 25 ottobre le immagini della gioia popolare nel centro di Santiago del Cile sono state tanto impressionanti quanto incoraggianti. Non appena sono state diffuse le prime proiezioni, migliaia di cileni si sono riversati nelle strade del centro di Santiago, e di molte altre città cilene (Iquique, La Serena, Valparaíso, Santiago, Talca, Concepción e Punta Arenas) per celebrare la vittoria. Nella Plaza Baquedano della capitale, ribattezzata da un anno Plaza Dignidad, i manifestanti hanno esposto un enorme striscione in cui si leggeva “Plaza Dignidad, non dimentichiamo il 1973”, anno del cruento colpo di stato che pose fine al governo di Unidad Popular del presidente Salvador Allende.

L’Assemblea che avrà il compito di redigere la nuova Costituzione del Cile sarà formata da uomini e donne estranei al mondo della politica e delle istituzioni. I suoi membri saranno scelti in occasione delle elezioni amministrative dell’11 aprile e i lavori inizieranno a maggio. Le proposte dovranno essere approvate a maggioranza di due terzi e ci saranno seggi destinati alle popolazioni indigene. Il lavoro di scrittura sarò poi sottoposto a un referendum popolare nel secondo semestre del 2022. In caso di approvazione la nuova Costituzione entrerà in vigore immediatamente, sostituendo automaticamente la precedente.

di Pierluigi Lantieri