Un mister ai fornelli


A Firenze la polisportiva Affrico si trasforma in mensa per chi ha bisogno: il maestro di tennis impacchetta la pasta al pomodoro, l’istruttore di basket fa il portantino, l’allenatore di calcio va in cucina a controllare le pietanze, come fosse master chef. Così tutti quelli che hanno perso il lavoro o hanno difficoltà a fare la spesa, possono usufruire di una cena gratis.

L’Affrico, da società sportiva, si è trasformata in una specie di Caritas. “Sarebbe bello se lo facessero tutte le società sportive” sussurra qualcuno nei corridoi tra la cucina e il bar. Tutte le sere a partire dalle 19 e fino alle 19.45, dirigenti e allenatori fanno i volontari per preparare e distribuire pasti caldi gratuiti da asporto. Nel quartiere si è sparsa la voce e i primi utenti sono già arrivati. La prima è una signora fiorentina arrivata in autobus con il 10: chiede gentilmente, quasi vergognandosi, tre pasti caldi, uno per sé, uno per il marito e uno per il figlio.

Poi torna alla fermata dell’autobus e aspetta al freddo. Poi arrivano due migranti sudamericani: “Ho perso il lavoro – dice uno di loro – e così non ho potuto rinnovare il permesso di soggiorno, anche un pasto gratis può aiutare”. Da anni l’Affrico è un punto di riferimento del quartiere, delle famiglie, dei ragazzi, degli anziani. “Sono profondamente convinto del ruolo sociale che le società sportive ricoprono – ha detto Luca Giotti, direttore generale della Poli – ruolo che non sempre a mio parere ci viene riconosciuto come dovrebbe. Noi proveremo ancora una volta a dare un contributo cercando, in questo momento così difficile e delicato, di essere vicino a chi ne ha più bisogno. Ci impegneremo per far sì che uomini e donne non perdano il valore di essere persone, consegnando loro un pasto caldo che speriamo sia di conforto e aiuto”.