Trovarsi a Lamezia Terme per discutere di mafie, giornalismo e malaffare al Festival Trame e poi scoprire un’altra Calabria o forse quella vera. Con Danilo Chirico, giornalista e presidente dell’associazione DaSud, siamo entrati nel parco Peppino Impastato al quartiere Scinà del comune calabrese, ua periferia ad alta densità mafiosa. Il caso vuole che, il Festival Trame e la scoperta di questo posto arrivino nei giorni della visita di Papa Francesco che ha lanciato il suo anatema contro i mafiosi.
Il grande parco pubblico era abbandonato da due anni e una rete sociale con l’Arci in prima fila ha realizzato un’impresa sociale per far vivere lo spazio verde. Bar, attrezzature sportive e giostrine, una sala convegno e proiezione, progetti di sport per tutti, un festival di musica in programma, spazio per la cucina locale: sono alcune delle attività in previste nel parco. Non è stato semplice, sono arrivate le intimidazioni e i quotidiani atti vandalici per impedire l’apertura dello spazio. Eppure Gennaro e tutti gli operatori sociali insistono creando un polmone civile tra le dimore delle due principali famiglie famose.
Come Lamezia la rete sociale è in cammino anche a Crotone. Intorno alla cooperativa sociale Agorà, dalla Caritas all’Arci passando per Libera, si lavora per un’accoglienza possibile ai migranti e si mettono al centro i beni comuni. Anche in questo il recupero di una villa comunale per restituire ai cittadini e ai bambini un luogo di socializzazione. Pure qui non sono mancati gli episodi di intimidazione, puntualmente rimandati al mittente. Esiste dunque una Calabria che va raccontata a gran voce, esiste un Sud a cui un film recente di Rocco Papaleo aveva azzeccato lo spirito e l’essenza: una piccola impresa meridionale.