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Grsweek del3-4 dicembre 2016 – “Rapporto Italia”

di Redazione GRS


Bentrovati all’ascolto da Anna Monterubbianesi.

E’ stato presentato a Roma il 50° Rapporto Italia realizzato dal Censis. Un quadro che da 50 anni è utile a comprendere la situazione sociale del Paese, offrendo una importante capacità di lettura dei fatti del reale, a prescindere dalla politica e dall’influenza dei media.

In Italia si registrano meno di 50mila bambini nati, e un calo, per la prima volta in tanti anni, dei residenti. A fronte dell’aumento di immigrati, sono tanti i concittadini che se vanno. I giovani sotto i 35 anni sono già più poveri dei loro padri e dei loro nonni del 15%.

Dati rilevanti come ci racconta la scheda di Giuseppe Manzo: Emergenza futuro nel rapporto Censis: un ko dei nati nel nuovo millennio. Rispetto alla media della popolazione, oggi le famiglie dei giovani con meno di 35 anni hanno un reddito più basso del 15,1% e una ricchezza inferiore del 41,1%. Nel confronto con venticinque anni fa, i giovani di oggi hanno un reddito del 26,5% più basso di quello dei loro coetanei di allora, mentre per gli over 65 anni è invece aumentato del 24,3%. Sul fronte welfare e sanità gli italiani puntano il dito contro gli sprechi: Per il 71,4% degli italiani ci sono troppi sprechi in sanità, con il 19% convinto che alcuni accertamenti diagnostici e visite specialistiche a loro prescritti siano stati inutili. Il 71,3% ritiene ci siano sprechi nell’assistenza sociale (ad esempio, pensioni d’invalidità ingiustificate). L’86,8% conosce persone che godono di prestazioni a cui non hanno diritto.

Insicurezza è la parola chiave di questo Rapporto, accompagnata dal concetto di rottura delle giunture: tra elite e popolo la cerniera è rotta. Crescono vertiginosamente le diseguaglianze nel nostro Paese. Ce lo racconta il direttore generale del Censis, Massimiliano Valerii, nell’intervista realizzata da Anna Ventrella (sonoro)

Eppure la società italiana si è anche ripresa rispetto ad alcuni aspetti: dal made in italy e lusso, al settore enogastronomico, alla meccanica di precisione, all’ambito del digitale. Cresce la sharing economy e si ridisegnano nuove professioni, servizi e relazioni. Resta una generosità diffusa degli italiani, che hanno propensione al dono economico, pur diminuendo la partecipazione alle attività sociali.

Se da un lato cala la fiducia nelle banche, nei partiti politici, nei sindacati, e nelle istituzioni, dall’altro  cresce quella nelle associazioni, nel volontariato e nelle forze dell’ordine. In quelle realtà insomma che aiutano a tenere saldo il tessuto sociale del Paese. Si rende sempre più necessaria una funzione di intermediazione, ma nonostante tutto ci troviamo davanti ad una società che cerca di resistere, orgogliosamente, e che trova il modo per continuare a reggere. Sentiamo le parole del Presidente del Censis, Giuseppe De Rita (sonoro)…

Ed è tutto, per riascoltarci e saperne di più: www.giornaleradiosociale.it

Grs week 21/27 novembre – Non una di meno

di Redazione GRS


Da ormai 17 anni, per tutto il mondo, il 25 novembre è la Giornata dedicata all’eliminazione di ogni forma di violenza contro le donne. A istituire questa ricorrenza è stata l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per rendere omaggio e ricordare Minerva Mirabal e le sorelle, donne rivoluzionare che si opposero al regime del dittatore della Repubblica Dominicana. E per questo vennero assassinate brutalmente  il 25 novembre del 1960.

#Nonunadimeno è il nome dato alla manifestazione di sabato 26 novembre,  cui hanno aderito centinaia di realtà associative e singoli cittadini che percorreranno le vie di Roma da Piazza della Repubblica a Piazza San Giovanni. “Non siamo disposte a perdere nessun’altra donna per la violenza di un uomo o per l’obiezione di coscienza o per qualsiasi altra forma di violenza”, è stato puntualizzato dalla Rete “Io decido”, che sentiamo nell’intervista della portavoce  Simona Ammerata.

Secondo gli ultimi dati ISTAT,  6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri. La situazione è ancora più drammatica per le donne straniere che vivono nel nostro paese.

La legge contro la violenza di genere introdotta nel 2013 ha rafforzato la tutela giudiziaria e il sostegno alle vittime, ma purtroppo la violenza di genere è in costante aumento. Aver istituito questa giornata è stato fondamentale per smuovere le coscienze e non relegare una delle peggiori violazioni dei diritti umani a un angolo buio.