L’All-Star Game, la classica partita del campionato di baseball statunitense che raduna i giocatori più forti, era in programma a luglio ad Atlanta, Georgia, ma la Major League ha detto no: cambierà sede in segno di protesta contro la legge approvata dal parlamento
statale che limita la libertà di voto degli afroamericani.
Nella Georgia che cambia colore festeggiano i neri: «I nostri leader ballano da lassù» Non c’è più l’America di una volta e non ci sono più gli sportivi di una volta, né le aziende di una volta: adesso la mobilitazione del mondo degli affari — e dello sport — per cause sociali non è un’ipotesi, una speranza, un sogno impossibile (o un incubo, a seconda) ma una realtà
quotidiana. Ultimo esempio, la legge che i repubblicani della Georgia hanno architettato per impedire che si ripetano exploit come quello delle passate elezioni, con due senatori su due eletti dai democratici, e l’onda lunga degli elettori afroamericani che assegna lo Stato — e la presidenza — a Joe Biden. I repubblicani cercano di rendere il voto, per gli afroamericani, una specie di corsa a ostacoli? Le aziende si ribellano, e lo sport boicotta.
Il commissioner della Mlb, Rob Manfred, avvocato con laurea in Legge a Harvard e stipendio da 11 milioni annui, non esattamente un attivista di Antifa né uno sfasciatore di vetrine, non ha avuto dubbi: «Supportiamo senza ambiguità il diritto di voto», e quindi ciao Atlanta (con danno di almeno 100 milioni di dollari all’indotto locale). Gli americani sono un popolo pragmatico che tende a eleggere politici pragmatici. Se i neri fanno vincere i democratici, come è successo lo scorso novembre, qual è la soluzione ideata dai repubblicani? Semplice: farne votare meno possibile rendendo più difficile l’accesso ai seggi nei quartieri a alta densità di afroamericani, più laborioso il voto per posta, e altro.
I repubblicani, che controllano il parlamento della Georgia, Stato che alle elezioni ha visto un notevole — e difficilmente prevedibile fino a pochi mesi prima — successo democratico, hanno approvato una legge che farà esattamente questo (un passaggio particolarmente curioso è quello che fa diventare illegale fornire cibo e acqua a chi è in coda aspettando di votare, attesa che dura a volte molte ore: la legge è di 98 pagine e il New York Times compulsandone il testo integrale ha trovato 16 punti critici, la lettura è deprimente). Immediate le congratulazioni di Barack Obama: «In certi casi bisogna prendere posizione». Senza Twitter Trump ha affidato a un comunicato stampa vecchio stile la sua invettiva: «Boicottate il baseball», invito che fa sorridere considerando che la campagna di odio verso la cosiddetta «cancel culture» è un tema ossessivo della destra americana che accusa per l’appunto la sinistra di voler boicottare tutti i suoi nemici riducendoli al silenzio.