Bavaglio e licenziamenti: la doppia morsa per la libertà di stampa in Italia


 

Questo è il coro dei neofascisti durante la commemorazione di Acca Larentia a Roma: decine di braccia tese vestite di nero a distanza di un secolo. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 9 gennaio 2024, anno II della guerra, anno 4° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo. 

Oggi parliamo di informazione e libertà di stampa. La tensione è molto alta nel nostro Paese. Il presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone di Fratelli d’Italia propone una riforma dell’editoria che certifichi la veridicità delle notizie. In pratica le istituzioni e il potere dovrebbero dire quali sono le notizie vere e quali no: una sorta di minculpop del nuovo millennio. Questo si aggiunge al cosiddetto emendamento bavaglio che impone il divieto di pubblicazione “integrale o per estratto” del testo di un’ordinanza di custodia cautelare fino a quando si siano concluse le indagini preliminari.

Poi in uno scenario di calo costante delle vendite e di crisi dell’editoria ci sono le vertenze come quella della Gazzetta del mezzogiorno con la proroga della cassa integrazione e il licenziamento-sospensione per i giornalisti dell’agenzia stampa Dire prima di Natale: ieri un sit-in davanti la sede di corso Italia a Roma. Ascoltiamo.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale