“Se mi fermo io, si ferma Roma”: nella Capitale si mobilita il lavoro sociale


 

[Apertura: Questa è la voce del personale all’info point dell’INGV a Stromboli che è in allerta rossa per il vulcano e dove i visitatori vengono istruiti sui rischi e sulle buone prassi da seguire in caso di emergenza. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 8 luglio 2024, anno III della guerra, anno 5° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di welfare e assistenza socio-sanitaria. “Se io mi fermo, si ferma Roma” è lo slogan della campagna social con la quale operatrici e operatori sociali chiedono con i propri volti e le parole giuste al Comune di Roma e alla Regione Lazio di fare la propria parte. La scorsa settimana in centinaia hanno manifestato insieme alle centrali cooperative per chiedere al Campidoglio e alla Giunta regionale di intervenire per un adeguamento delle tariffe dei servizi socio-sanitari e torneranno in piazza il prossimo 15 luglio in attesa di incontrare il sindaco Gualtieri.

Per dare solo un dato della portata di questo settore le sole organizzazioni del raggruppamento Innovainrete – che comprende una decina di cooperative sociali – intervengono direttamente sui bisogni di circa 8 mila persone con benefici potenziali per circa 24mila famiglie, con oltre 2.700 mila lavoratrici e lavoratori e circa 500 volontarie e volontari attivi nei diversi settori. Ascoltiamo le voci di Marco Olivieri e Anna Vettigli raccolte in piazza da Roberto Pagano.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo –  giornale radio sociale