[Apertura: Questa è la voce del rappresentante di Unicef in Ucraina davanti all’ospedale pediatrico colpito da un missile: promette l’impegno di ricostruzione della struttura dove in questi anni di guerra sono stati portati aiuti e supporti ai bambini. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 11 luglio 2024, anno III della guerra, anno 5° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo].
Oggi parliamo dello stato nervoso del Paese. In un sondaggio Swg ha messo al centro lo stato d’ansia che attraversa le persone, soprattutto le nuove generazioni. Quasi 1 su 2 la ritiene una compagna di vita. Sebbene sia un sentimento prevalentemente diffuso tra i giovani, l’ansia colpisce tutte le fasce d’età, soprattutto quando si parla di salute e di questioni economiche, ma anche di relazioni sociali e di aspettative di performance.
La pandemia è stata una bolla che amplificata e in alcuni casi aggravato questa condizione con cui il Paese attraverso le scelte politiche su sanità e salute mentale non ha fatto davvero conti né ha potenziato i servizi adeguati per contrastare, a partire dalle scuole, questo fenomeno sociale. Se sono ancora una volta i più giovani a soffrire gli effetti più estremi dell’ansia, con il tempo, aumenta la percentuale di italiani che hanno imparato a gestirla e a non farsi sopraffare. Ascoltiamo Riccardo Benetti, ricercatore Swg.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale