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Una legge contro il bullismo


bullismoPromossa dalla Regione Lazio, la norma prevede, tra l’altro, lo stanziamento di fondi per progetti mirati alla prevenzione. Tra le varie iniziative potranno essere finanziati anche programmi a sostegno degli adolescenti e delle loro famiglie all’uso consapevole di internet.

 

E’ il primo passo di una lotta che deve diventare sempre più capillare tra i banchi di scuola. Il compito delle Istituzioni, infatti, di fronte agli episodi di bullismo e violenza che troppo spesso interessano le scuole, deve essere quello di non restare a guardare. I giovani che vengono presidi mira dai bulli, ora non sono più soli, non devono avere paura a parlare e, soprattutto devono sapere chela scuola e le istituzioni sono alloro fianco con l’obiettivo di abbattere il muro del silenzio. Questa legge prevede, tra l’altro, lo stanziamento di fondi per finanziare progetti irati alla prevenzione del bullismo nelle scuola. Tra le varie iniziative potranno essere finanziati anche programmi a sostegno degli adolescenti e delle loro famiglie all’uso consapevole di internet, dal momento che sono proprio i social network l mezzo più usto per diffondere video con bravate e offese ai danni delle vittime designate.
Alle loro famiglie e alla suola, adesso più che mai, è rivolto l’impegno delle istituzioni di ascoltare e dare risposte concrete, con la consapevolezza della necessità di fornire maggiori risorse e strumenti per favorire la piena e concreta valorizzazione della persona, la crescita e lo sviluppo educativo, mediante percorsi di apprendimento finalizzati alla promozione della cultura della legalità e del benessere dei bambini e degli adolescenti.
La legge prevede, inoltre, l’istituzione della Consulta regionale sul bullismo presso la Presidenza della Giunta regionale, che entrerà in sinergia con l’Osservatorio regionale sul bullismo, il Garante regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza e l’Osservatorio regionale per la sicurezza e la legalità, per individuare percorsi di istruzione e di educazione alla prevenzione di ogni forma di bullismo e di disagio scolastico.

Digital divide


banner-1186628__180In Italia sono oltre 450 mila gli adolescenti disconnessi: a pochi giorni dalle celebrazioni dei 30 anni di internet in Italia Save the Children ha diffuso i dati sui ragazzi che non sono mai andati sul web. Un fenomeno preoccupante perché si tratta di giovani tagliati fuori dalle opportunità culturali e a rischio di povertà educativa

Accoglienza invalicabile


indomeniNessun passo indietro dell’Austria: il muro anti-migranti al Brennero si farà. Una misura illegale e inutile secondo Christopher Hein, portavoce del Consiglio italiano per i rifugiati. (sonoro)

Asilo precario


stock-photo-62988795-people-in-refugee-campLa denuncia in un report di Medici per i diritti umani che ha monitorato 16 centri di accoglienza straordinaria a Ragusa. Assistenza sanitaria non sempre garantita e mancano gli operatori. Il servizio di Clara Capponi.

 

Migranti privati dei servizi essenziali senza riscaldamenti e assistenza sanitaria. È questa la realtà di 16 centri di accoglienza straordinaria siciliani raccontati nell’ultimo rapporto di Medici per i diritti umani. Pur essendo strutture temporanee e gestite per lo più da privati i Cas sono ormai la colonna portante del sistema d’accoglienza in Italia dal momento che tre migranti su quattro vengono ospitati in questi centri. Spesso isolati e lontani dai centri abitati i cas non garantiscono assistenza sanitaria e psicologica e spesso nemmeno il pocket money di 2.50 € a cui tutti i migranti hanno diritto. Per questo Medu chiede di consentire la permanenza in queste strutture per non più di un mese ed una gestione integrata dei flussi migratori che preveda accompagnamento, assistenza e la costruzione di percorsi d’inserimento sociale e lavorativo.

Incerottata


medical-563427__180È la sanità italiana secondo il Rapporto Osserva Salute sul benessere e sulla qualità dell’assistenza medica. Dati che non danno scampo: siamo agli ultimi posti negli investimenti per la prevenzione e l’aspettativa di vita per la prima volta diminuisce.

 

Per la prima volta nella storia, l’aspettativa di vita degli italiani è in calo; secondo il rapporto la causa è legata soprattutto a una riduzione della prevenzione delle malattie.
Nel 2015 la speranza di vita per gli uomini era di 80,1 anni, 84,7 anni per le donne: un dato più basso rispetto al 2014 (80,3 anni per gli uomini e 85,0 anni per le donne). L’andamento ha riguardato tutte le Regioni.
L’indice più alto di longevità si registra nella provincia di Trento, sia per gli uomini sia per le donne (rispettivamente, 81,3 anni e 86,1 anni). La Campania, invece, è la Regione dove la speranza di vita alla nascita è più bassa: 78,5 anni per gli uomini e 83,3 anni per le donne.
Il rapporto dipinge inoltre un Paese sempre più vecchio: un italiano su cinque ha infatti più di 65 anni. E’ addirittura “boom” di ultracentenari: circa 19mila i casi nel 2015, più che triplicati rispetto ai 5.650 del 2002.

Posta indesiderata


affido-minoriPioggia di mail per i senatori della Commissione Giustizia che sta lavorando alla riforma della giustizia minorile. L’invito è di ripensare il testo che se passasse così com’è sopprimerebbe i tribunali minorili causando la cancellazione dell’effettiva tutela dei diritti ed interessi prevalenti dei bambini.

 

La riforma della giustizia minorile contenuta nel disegno di legge A.C. 2953-A delega il Governo ad effettuare un’ampia riforma del processo civile, in un’ottica di specializzazione e semplificazione dell’offerta di giustizia. E’ partita una campagna con l’obiettivo di inondare la posta elettronica degli “addetti ai lavori” per chiedere un ripensamento al testo che causerebbe la soppressione dei tribunali minorili causando la cancellazione dell’effettiva tutela dei diritti ed interessi prevalenti dei minori di età. La riforma della giustizia del ministro Orlando, che ha appena concluso il suo iter alla Camera ed ora è al Senato, abolisce di fatto il Tribunale per i minorenni sostituendolo con sezioni specializzate nei tribunali ordinari. Secondo associazioni, avvocati e operatori, in questo modo si gettano via anni di esperienza e un sistema che, pur non perfetto, gli altri Paesi europei ci invidiano. Ed è per questo che è nata una campagna di pressione sui senatori.

Game over


school-916678__180“Sul nuovo bando della scuola i tempi troppo stretti, occorre una proroga”. A chiederla è CSVnet direttamente ai Ministeri dell’istruzione e delle politiche sociali e alla Presidenza del Consiglio, che hanno stanziato 470 mila euro per la promozione del volontariato fra gli studenti. Ma la scadenza al 28 aprile non consente di presentare progetti adeguati.

 

“Chiediamo di riconsiderare la scadenza del bando –Laboratori di cittadinanza democratica condivisa e partecipata – al fine di favorire una concreta e ampia partecipazione” .
È quanto chiesto questa mattina da Stefano Tabò, presidente di CSVnet, con una lettera indirizzata ai vertici del Miur, del Ministero del lavoro e delle politiche socialie della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale – rispetto all’innovativo bando per la promozione del volontariato nelle scuole.
L’iniziativa mette a disposizione 470 mila euro per le scuole che, in partnership con le organizzazioni di volontariato e di terzo settore e con i Centri di Servizio, intendono realizzare progetti di promozione del volontariato per gli studenti.
Ma i termini del bando, reso noto il 13 aprile e la cui scadenza è fissata alle ore 23.59 del 28 aprile, non consentono i tempi necessari per un’adeguata stesura dei progetti. “Il termine fissato risulta oggettivamente penalizzante” sottolinea il presidente di CSVnet.
Eppure gli obiettivi del bando sono “di assoluto valore”, – sottolinea Tabò nella lettera – “perché danno spazio a quella collaborazione tra istituzioni scolastiche e mondo del volontariato che, da tempo, promuoviamo”.
Il presidente di CSVnet fa riferimento alle oltre 17 mila iniziative di promozione e orientamento al volontariato che i CSV, solo in un anno, sono capaci di realizzare in tutta Italia, come si evince dall’ultimo Report annuale. Attività in grado di coinvolgere oltre 158 mila studenti, 4.400 studenti e 1.478 istituti scolastici.
Il bando era stato annunciato sabato scorso dalla ministra dell’Istruzione Stefania Giannini e dal sottosegretario al Lavoro e alle politiche sociali, Luigi Bobba, durante il convegno “L’importante è partecipare: i cittadini di domani” organizzato dal Festival del Volontariato di Lucca e a cui aveva preso parte anche CSVnet.
“Concordiamo pienamente sul fatto che l’educazione al volontariato concorra in modo efficace alla costruzione dell’identità personale di studenti e studentesse e al loro essere cittadini. La pluriennale esperienza dei Centri di Servizio per il Volontariato in questa direzione – conclude Tabò – ha restituito riscontri confortanti”.

Diritto di assenza


Le donne vittime di violenza potranno assentarsi fino a tre mesi dal lavoro. A certificare i percorsi di protezione per accedere alle agevolazioni dovranno essere i Centri antiviolenza e le Case rifugio. Il servizio di Anna Ventrella.

 

Attraverso il Jobs Act, la violenza di genere esce dalla specificità a cui è solitamente relegata per contaminare altre politiche, a partire dalla disciplina che regola i rapporti di lavoro. Acquisisce una maggiore rilevanza sociale e contribuisce a rendere maggiormente visibile il fenomeno della violenza di genere, in particolare quella domestica che fatica ad emergere. Il Decreto attuativo costituisce un importante passo in avanti tra le azioni di contrasto alla violenza nei confronti delle donne, e l’introduzione del diritto al congedo lavorativo può essere considerato un ulteriore tassello verso la tutela dei diritti umani contro ogni forma di discriminazione fondata sul genere.

Schiavi moderni


field-110162__180Dopo lo Sportello di assistenza per i braccianti agricoli di Venosa, nel Potentino, parte il nuovo progetto sperimentale per fornire assistenza direttamente presso i campi di tutta la Basilicata. L’obiettivo è accogliere ed informare i lavoratori sui propri diritti per sottrarsi alle varie forme di sfruttamento.

Welcome rifugiato


fence-978138__180Arriva a Modena un percorso informativo e formativo rivolto a famiglie interessate ad accogliere rifugiati e richiedenti asilo. Il progetto nasce dalla partnership del mondo associativo con il Comune. L’ospitalità ha una durata di sei mesi e prevede l’accompagnamento guidato verso l’autonomia e processi di integrazione.

 

A disposizione 65 posti di accoglienza per richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale. Complessivamente durante l’anno vengono accolte circa 110 persone di cui la maggioranza sono giovani con età inferiore ai 30 anni, provenienti soprattutto da Afghanistan, Mali e Siria. «WelcHome» nasce sulla scorta di analoghe esperienza condotte in altre città, Torino innanzitutto, e intende sperimentare un percorso di accoglienza che pone al centro le relazioni e la solidarietà. Ai nuclei familiari che si propongono verrà assicurato il supporto informativo e formativo iniziale, un sostegno continuativo di consulenza e potrà essere fornito un rimborso spese. Al progetto partecipano Arci Modena, associazione Amazzonia Sviluppo, associazione Porta Aperta, associazione Servizi Volontariato Modena, Associazioni straniere e comunità religiose di Modena, Caritas Diocesana, Consulta comunale delle Politiche familiari, solidali e della Coesione sociale, Forum delle Associazioni Familiari, Forum Terzo Settore, Rete Famiglie per l’Accoglienza. Inoltre, l’iniziativa è realizzata in collaborazione con la Rete delle associazioni modenesi a sostegno delle famiglie per l’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati e richiedenti asilo. www.comune.modena.it