IL CIELO SOPRA BERLINO

di Giuseppe Manzo

Il cielo sopra Berlino racconta la capitale al centro dell’Europa, non solo quella tedesca. Berlino è dualismo tra il cuore della Trojka e la realizzazione di un continente dei popoli. Berlino è il posto di comando economico-finanziario e il grande paese di convivenza multietnica. Berlino è l’Ovest che avanza con i suoi centri commerciali e l’Est che sopravvive con l’architettura sovietica. Berlino è i fiumi di birra davanti al laghetto e il rombo delle grandi Bmw lungo le strade.

 

Berlino è la mobilità sostenibile, tutti in bici e scooter nemmeno a trovarli. Berlino è il welfare per tutti, la piena accessibilità per i disabili e i clochard discreti che si confondono tra milioni di persone in cammino. Berlino è il lavoro che i giovani trovano dopo lunghi viaggi e la forte disoccupazione ad est. Berlino è i cantieri aperti per costruire nuovi quartieri e il traffico che non c’è. Berlino è il quartiere turco, il carnevale delle culture e anche l’avanzata dei neonazisti. Berlino è le coppie gay mano nella mano e prendere il sole nudi nel grande parco sulla porta di Brandeburgo. Berlino è gli adolescenti in giro di notte nella metropolitana e la polizei che ti ferma se non aspetti il semaforo pedonale verde. Berlino è quel muro che ora serve solo da cornice per i murales e la grande torre che spunta in ogni parte della città. Berlino è la civiltà che impone le regole con alle spalle un novecento tragico e ingombrante.

 

Il cielo sopra Berlino racconta questo e molto altro ancora, come annuisce nel pieno di Alexanderplatz il giornalista Francesco Cirillo, un “tedesco-napoletano” trasferito dal profondo Sud alla capitale della Germania. Bisogna capire cosa racconta quel cielo, soprattutto a chi candida il nostro Paese come guida del continente: altrimenti quella civiltà continuerà a correre e imporre il suo modello sociale, vincente e civile.