L’Europa, Renzi e Quelli che

di Ivano Maiorella

Cambiamento e riforme, lo chiedono gli italiani da parecchio tempo. E cercano con fiducia chi risponde all’appello.  E’ successo con Berlusconi e poi con Grillo. Ora tocca a Renzi: ha conquistato percentuali altissime di votanti ed esce rafforzato.

Voglia di progresso e di Europa, un argine contro la destra xenofoba ed euroscettica. Voglia di speranza e di riforme: l’Italia porta voti alle coalizioni progressiste che spingono sull’Europa dei popoli e dei diritti. Allarme astensione: siamo al 58% per cento dei votanti in Italia, nove punti in meno della precendete tornata, l’Europa rimane al 43%, come cinque anni fa.

La scommessa più grande: riuscirà la politica a riavvicinare i cittadini allo stato? Quali sono i commenti in giro, signor Jannacci? Quelli che comunque “sono forti perché il loro elettorato è in quel 41 per cento che non ha votato”. Quelli che destra e sinistra sono categorie superate. Oh yeh.

Quelli che il Malox, il cappellino, il tradimento, state tranquilli che non è successo niente. Oh yeh. Quelli che la rete e poi vanno da Vespa. Quelli che ma che ne sapete voi. Quelli che ce lo chiede l’Europa… quelli che usciamo dall’Europa. Oh yeh.

Quelli che il Milan è soltanto un gioco. Quelli che io non sono razzista, però. Quelli che la lira. Quelli che se non vuoi bene ai cani. Quelli che i sondaggi, quelli che mercoledi incontro la Merkel, quelli che siamo stati sconfitti ma siamo lì e quelli che governo per i prossimi centocinquanta anni. Quelli che non ci risultano, oh yeh. Oh yeh.