Algoritmi, un futuro inevitabile ma timori per il lavoro: cosa pensano gli italiani


 

Questo è un estratto del trailer di Vatican Girl, il documentario di Netflix su Emanuela Orlandi: in questo giorno di 40 anni fa la ragazza veniva rapita per un mistero al quale oggi Vaticano e Procura riaprono le indagini per arrivare alla verità. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 22 giugno 2023, anno II della guerra, anno 4° della pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo. 

Oggi parliamo di algoritmi. Si possono definire come ogni ‘sequenza di istruzioni e operazioni di calcolo per ottenere un risultato’. Si trovano ormai ovunque: indietro non si torna e per 6 italiani su 10 – 73% tra i più giovani – è meglio così, altrimenti rischieremmo di perdere troppe conquiste importanti. Lo rileva un sondaggio di Swg.

L’opinione pubblica riconosce i benefici degli algoritmi su più fronti: per oltre 8 su 10 vanno a vantaggio della scienza, dell’industria, della logistica e della medicina. Impatto positivo anche sui servizi della PA (74%) e l’agricoltura (73%). Sulle loro applicazioni nel marketing, nell’informazione e nei conflitti armati riponiamo più dubbi: una quota rilevante e non inferiore a 1 italiano su 3 vi intravede più danni che benefici.

Gli algoritmi hanno anche un’incidenza sul mercato del lavoro per gli italiani. Aumentano la produttività e la sicurezza, ma preoccupano sui livelli retributivi è negativo, con maggiori critiche provenienti dalla classe operaia. Ascoltiamo Riccardo Benetti, ricercatore Swg.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale