Avete appena ascoltato le parole di Nicolò Fagioli, calciatore della Juventus, squalificato per 7 mesi nell’ottobre del 2023 per aver effettuato scommesse su eventi calcistici, violando il Codice di Giustizia Sportiva.
E’ appena trascorso un anno dallo scoppio del caso scommesse, che ha portato alla squalifica dei calciatori Nicolò Fagioli e Sandro Tonali. Giovani, famosi e ricchi, caduti nella trappola del Gioco d’Azzardo Patologico. Il racconto pubblico della loro dipendenza ha fatto luce su un tema che spesso non sale alla ribalta delle cronache, resta all’angolo nonostante il fenomeno sia sempre più collettivo. Quest’anno in Italia si va verso un nuovo record. Secondo i dati resi noti dal sottosegretario all’Economia Federico Freni, la raccolta riferita al periodo 1 gennaio-31 luglio 2024 ammonta a 90 miliardi di euro. In proiezione, dunque, si andrà molto sopra la raccolta nel 2023, con gli oltre 147 miliardi che già rappresentavano una cifra senza precedenti. Perché questi dati rappresentano un allarme? E perché è sbagliato che lo Stato faccia cassa sul gioco d’azzardo?
Abbiamo raggiunto la dott.ssa Elena Maria Caciagli, assistente sociale della cooperativa “Il cammino” e segretaria regionale Toscana della Campagna Mettiamoci in Gioco.
Stiamo parlando di un fenomeno che non conosce crisi e che produce danni e distorsioni di carattere sanitario, sociale e economico, come denunciato dalla Campagna Mettiamoci in gioco e dalla Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II.
Cosa spinge una persona, in particolare un giovane a giocare d’azzardo? Perché il fenomeno è in aumento? Ecco il parere della dott.ssa Caciagli.
E’ questa serie di fattori che portano ad aggiungere scommesse su scommesse, partite su partite. Così dalla puntata sporadica e innocente si passa alla reiterazione dell’atto, alla frenesia scaturita dalle vittorie e dalla sconfitte, alla trappola che scatta da questo meccanismo. Abbiamo raccolto una testimonianza anonima, una storia di chi ha avuto un disturbo da gioco d’azzardo e che ha vissuto momenti difficili a causa di sale d’azzardo e slot machine.
Dopo anni di alti e bassi, riprese e ricadute, il momento della svolta è arrivato grazie a una serie di passaggi, tra i quali l’incontro con Don Armando Zappolini, della campagna Mettiamoci in Gioco, nonché fondatore della Cooperativa Sociale Il Cammino. Da lì il percorso iniziato con gli assistenti sociali. Questa la testimonianza.
Ancora una volta ci sono i racconti dietro ai numeri forniti, ci sono le esperienze negative di quella raccolta che lo Stato continua a incrementare. E chissà quante altre sono le voci di chi ha toccato con mano quell’economia che non genera benessere, ma sovraindebitamento, povertà e dipendenze.
In chiusura, la dott.ssa Elena Maria Caciagli ci ha parlato delle azioni che si possono compiere in contrasto al fenomeno dell’azzardo.
🎙 Sfaticati – La risposta dei giovani, a cura di Pierluigi Lantieri