Lavoro domestico: crollano gli occupati, aumentano donne costretta a cura familiari


 

[Questi sono i momenti successivi al bombardamento israeliano tra le tende dei palestinesi sfollati nel campo profughi di Braij, nella parte centrale di Gaza: decine i morti. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 9 ottobre 2024, anno III della guerra, anno 5° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di lavoro domestico e welfare familiare. Il comparto è in lenta e progressiva flessione. L’aspetto che più di tutti gli altri elementi riassume le difficoltà del settore è la scelta di molte donne di rinunciare al lavoro a causa dell’incompatibilità con gli impegni familiari. Tra il 2018 e il 2023, nonostante l’incremento dell’occupazione femminile, è aumentato, infatti, il numero di donne tra i 55 e i 64 anni che hanno scelto di non lavorare per tale motivo ( il 34,7% in più rispetto al 2018). Sono alcuni degli esiti dell’analisi contenuta nel 4° Paper del Rapporto 2024 “Family (Net) Work – Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico”, presentato  da Assindatcolf (Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico), in collaborazione con Fondazione Studi Consulenti del Lavoro.

Secondo l’Istat, sono 145mila gli occupati in meno nel settore domestico, per una contrazione del 9,5%, a fronte di un mercato del lavoro che ha invece raggiunto nuovi record di occupazione. Ascoltiamo il presidente di Assindatcolf, Andrea Zini e Ester Dini, responsabile ufficio studi Fondazione Consulenti del Lavoro.

Ascolta Ad Alta  Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale