Caro bollette e post pandemia: Sant’Egidio ha triplicato i pacchi alimentari


 

 

Il video diffuso su twitter dall’associazione Luca Coscioni con cui Massimiliano, 44 anni, affetto da sclerosi multipla da 6 anni, spiega le ragioni per cui vorrebbe porre fine alle sue sofferenze in Italia, senza dover andare all’estero.

Oggi parliamo ancora di crisi sociale e povertà con i dati che arrivano dalla Comunità di Sant’Egidio presentati ieri. Disoccupazione e lavori precari, pensioni e salari insufficienti, prezzi dei beni di prima necessità alle stelle e bollette da capogiro: la pressione sulle tasche degli italiani non cessa, spingendo sempre più persone in povertà e costringendole a cercare aiuto. Il preoccupante quadro è delineato dalla Comunità di Sant’Egidio, che da oltre cinquant’anni assiste le persone che vivono in povertà e ai margini, e che nell’ultimo anno per far fronte alle richieste di assistenza ha intensificato le proprie attività di distribuzione di alimenti e accoglienza.

Il 68% degli italiani si dice oggi “molto preoccupato” o “abbastanza preoccupato” dalle difficoltà di pagare le bollette. I costi che pesano sulla vita quotidiana di persone e famiglie, con il connesso aumento dei prezzi al consumo dei beni alimentari, nel preoccupante quadro sulla povertà che sostanzialmente conferma i massimi storici del 2020, anno d’inizio della pandemia del Covid-19: 5,6 milioni di individui in povertà assoluta.

La Comunità di Sant’Egidio ha distribuito oltre 600mila pacchi alimentari in tutta Italia, numero tre volte maggiore rispetto al periodo precedente. Ascoltiamo ora Massimiliano Signifredi, volontario di Sant’Egidio a Roma