I bambini uccisi e in fuga nei 50 giorni di guerra in Ucraina


 

La voce di Orlando Bloom, ambasciatore Unicef che si è recato al confine tra Moldavia e Ucraina per vedere con i suoi occhi la fuga dei rifugiati.

Dopo sei settimane la guerra continua a essere un incubo per i bambini dell’Ucraina – sia per quelli che sono fuggiti che per quelli che rimangono all’interno del paese. Dopo sei settimane, quasi 3 milioni di bambini in Ucraina hanno bisogno di assistenza umanitaria. Più di 4,5 milioni di persone, oltre il 90% delle quali sono donne e bambini, hanno attraversato i paesi vicini come rifugiati e l’OIM stima che 7,1 milioni di persone siano ora sfollati interni e che più del 50% delle famiglie sfollate abbiano bambini.

A dirlo è il direttore dei programmi di emergenza di Unicef Manuel Fontaine che poi aggiunge: “i bambini vengono uccisi e feriti a causa della violenza che li circonda. Le Nazioni Unite hanno finora verificato la morte di 142 bambini, con quasi 230 feriti. Le cifre reali sono quasi certamente molto più alte, data la portata degli attacchi. Sono stati feriti proprio nei luoghi dove dovrebbero essere più al sicuro – le loro case, i rifugi di emergenza, persino gli ospedali”.  Ascoltiamo il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini

E ancora, sempre sulle conseguenze della guerra sui bambini, ci sono anche quelli con alcune fragilità di salute. Lo scrive Antonella Patete su Redattore Sociale. Prima della guerra un bambino su due negli orfanotrofi ucraini aveva la Fasd – la sindrome feto-alcolica. La testimonianza dalla Polonia della presidente dell’organizzazione ucraina Children of Fas: “Stephany gridava sempre e mi chiedeva in continuazione si ci sarebbero stati ancora bombardamenti”. Questa sindrome da esposizione fetale all’alcol riguarda il 5% dei bambini.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale