Il clima di questa estate italiana: l’appello del Nobel e di 100 scienziati ai giornalisti


 

Questa è la voce di una cittadina di fronte al fuoco che sta devastando intere aree della Sicilia: dalle autostrade ai centri abitati le fiamme mettono a rischio la vita di migliaia di persone. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 28 luglio 2023, anno II della guerra, anno 4° della pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo. 

Oggi parliamo di questa estate 2023, almeno fino a questi ultimi giorni di luglio per fare il punto di prima di andare in pausa. Il clima e i suoi cambiamenti sono i protagonisti di una stagione che vede tempeste di acqua e vento, in alcuni casi veri e propri tornado, a nord e il fuoco alimentato dallo scirocco e quasi sempre acceso dalla mano criminale dell’uomo. “Le terribili immagini” delle catastrofi che hanno colpito varie regioni italiane “legate alle conseguenze del cambiamento climatico”, sono tali che “tante discussioni” sulle loro cause “appaiono sorprendenti. Queste le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che interviene dopo giorni di posizioni politiche e campagne mediatiche per ridimensionare quella che è una realtà di fronte ai nostri occhi.

Ed è per questo che 100 scienziati italiani hanno lanciato un appello ai giornalisti affinché parlino con cognizione di causa del clima. “Crisi climatica” e non di generico “maltempo”, affiancando “alle cause” dei disastri anche le “possibili soluzioni” da intraprendere, così da non ingenerare nell’opinione pubblica un “senso di impotenza” mentre “è ancora possibile costruire un futuro migliore”. Tra le firme c’è anche il Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, professore emerito in fisica teorica a Sapienza Università di Roma, ed ha come primo firmatario Antonello Pasini, Primo ricercatore, Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Cnr.

Gli scienziati sottolineano che bisogna parlare chiaramente del ruolo dell’uomo di fronte ai cambiamenti climatici senza averne timori ed evidenziano che “nel suo ultimo rapporto, il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite è chiarissimo su quali siano le cause principali del cambiamento climatico: le emissioni di gas serra prodotte dall’utilizzo di combustibili fossili. Ed è altrettanto chiaro su quali siano le soluzioni prioritarie: la rapida eliminazione dell’uso di carbone, petrolio e gas, e la decarbonizzazione attraverso le energie rinnovabili. È questa la strategia giusta per fermare l’aumento delle temperature, ed è tecnologicamente ed economicamente attuabile già oggi. A questo devono aggiungersi politiche di adattamento per proteggere persone e territori da quegli effetti del cambiamento climatico divenuti ormai irreparabili”.

Un appello a cui aderire e che, nel nostro piccolo, proviamo a fare già da tempo in tutti i contenuti di questa testata giornalistica: il dovere di raccontare ciò che accade partendo dalla voce di chi non ne ha.

(ad alta velocità torna il 4 settembre ogni lunedì e venerdì alle 7.30)

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale